Un emendamento a una legge regionale Toscana per consentire alle concerie del cuoio – finanziatrici di esponenti politici del Pd – di dribblare i controlli e smaltire illecitamente gli scarti della lavorazione intrisi di metalli e del killer cromo esavalente.

Sono gravi le accuse dei magistrati nell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze che insegue alcuni clan della ìndrangheta impegnati fin dal 2014 a sversare nelle campagne, sotto le massicciate stradali e nei corsi d’acqua gli scarti velenosi per l’ambiente e per l’uomo. Per un totale di circa un milione e mezzo di tonnellate al ritmo di oltre 200 mila l’anno.

Per l’emendamento di cui oggi tutti fingono di non sapere in Regione, è indagato di corruzione per qualche migliaio di euro Andrea Pieroni, consigliere toscano del Pd, assieme al capo di gabinetto Ledo Gori, braccio destro del presidente Eugenio Giani e di quello precedente Enrico Rossi (in foto), tutti del Pd. Indagata per associazione a delinquere anche Giulia Deidda, sindaca Pd di Santa Croce sull’Arno (Pisa), capoluogo del distretto di concerie al centro dell’inchiesta.

Le carte parlano di scarti di arsenico, cadmio, zinco e cromo finiti nell’aeroporto Militare di Pisa, nelle campagne di Massarosa (Lucca), sotto la strada regionale 429 che parte da Empoli e anche nel canale Usciana, spesso carico di acqua schiumosa visibile a occhio nudo che si butta nell’Arno a Pontedera (Pisa). Ledo Gori, sospeso dall’incarico dopo 21 anni di carriera, sarebbe stato lasciato all’Ufficio di Gabinetto dal presidente Eugenio Giani su pressione dei conciatori in cambio del sostegno politico alle ultime elezioni per oltre 20 mila euro, circa un quarto del totale dei soldi ricevuti per la campagna elettorale.
I Carabinieri della Forestale parlano apertamente di falde inquinate di cromo esavalente e centinaia di ettari di terreni coltivati tra Lucca, Pisa, Firenze e Arezzo contaminati dai metalli cancerogeni.

L’inchiesta che riguarda il Pd, non si è meritata i titoloni sui giornali e nei tg, e non ha provocato nessun grido di indignazione nemmeno dal Movimento 5 stelle. L’unica interrogazione parlamentare di cui si ha notizia sul caso riguarda Fratelli d’Italia.

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