«Grande rispetto per le vittime e anche per la legge. Infatti, io pagherò quanto devo. Non mi sono mai ribellato alle forze dell’ordine. Ho sempre detto di scrivere, tanto sarei tornato comunque al mare il giorno dopo. Sono sereno, non voglio offendere nessuno col mio atteggiamento. Semplicemente la penso diversamente… Non voglio rinunciare al sole e al mare… mi rilassa. È tutta un’esagerazione. Non aderisco a prescrizioni assurde. Pago ma non mi piego a queste regole. La mascherina è inutile, ormai il coronavirus è stato sconfitto». «Il vortice di sabbia sollevato dalle eliche dell’elicottero dei carabinieri mi ha costretto ad andare via dalla spiaggia… In strada, poi la polizia mi ha consegnato la terza sanzione, già mi avevano trovato sulla stessa spiaggia nei 2 giorni precedenti. Quello è il mio punto preferito da 20 anni. La quarta l’ho presa il giorno successivo e la quinta mentre ero in auto, sempre per andare al mare. 1.500 euro? Pago perché vivo di rendita, posso permettermelo. La piscina della mia villa, il cemento, sono un’altra cosa. A me piace la sabbia e il mare».

Domenico Finazzo, 62 anni, di Passo di Rigano (Palermo). A pensarci bene, 300 euro al giorno per stare in spiaggia da solo, sono molti meno di quelli che servirebbero per stare in un atollo dall’altra parte del globo, o in certi luoghi affollati estivi di Forte dei Marmi.

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