Ma quanto schifo fa la propaganda europeista dei giornaloni sulla pelle di Antonio Megalizzi, il 28enne aspirante speaker radiofonico ucciso al mercatino di Natale di Strasburgo da un fanatico dell’Islam!? A leggere gli epitaffi dei quotidiani che premono sul “sogno di Antonio”, ossia di una presunta “Radio d’Europa” in sua memoria, prudono le mani. Vien voglia di scherzarci su: metti che in ricordo di Antonio nasca “Radio Austerity network”, oppure “Rigor Radio”, con l’Inno della settimana, la classifica “Golden rule” delle hit Euro-oro fino giù giù in zona “calende greche” (dedicata ai greci morti di euro-austerity). E come rievocare il “racconto” dell’Europa in stile “zanzara di Cruciani” al quale pare ambisse il compianto giovane trentino? Visto lo standard lessicale di quella parentesi in etere su Radio24, che pare un baccanale in onore al turpiloquio, su Radio Europa ci vorrebbe il jingle che intoni “Merkel culona”, lo spot di Juncker che mentre tracanna vino “Rutte” in Olandese per introdurre lo spread “volante”. Giusto per dare un senso all’insensato. Del resto cosa c’entra l’Europa dell’euro con l’assassinio a sfondo religioso ai danni di un malcapitato di belle speranze che amava parlare in radio? Proprio nulla. Sui giornaloni c’è solo propaganda macabra.

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