Sergio Rizzo deve la sua notorietà ai libri contro la casta. Ha guadagnato tanti soldi nel raccontare con ostentato sarcasmo gli scandalosi numeri delle ruberie pubbliche e i privilegi di palazzo. Ora che il Movimento 5 stelle sta sostituendo i partiti in grandi città come Roma e Torino, per il giornalista del Corriere si accorciano gli orizzonti di nuovi scoop da raccontare con toni ridanciani. Il motivo è presto detto: i grillini non rubano. Anzi, per loro, libri come “La Casta” di Rizzo& Stella sono stati un’ottima aspirazione per ri-scrivere i programmi rivoluzionari nelle città dei loro candidati sindaco e per rivedere i regolamenti di accesso ai furbi nella mangiatoia pubblica. Infatti, oggi Rizzo è costretto a riconoscere che Roma e Torino a 5 stelle avranno un governo monolitico senza opposizioni interne. Un inedito politico che pare preoccuparlo. Lo si intuisce leggendolo sulla prima del Corsera di oggi: “Raggi e Appendino non s’illudano che il capitolo compromessi si chiuda qua“, scrive. Quasi un avvertimento, una speranza per Rizzo affinché la neo-giunta a 5 stelle della capitale “a dispetto di tabù inviolabili“, sia bersaglio per “chi volesse metterla in seria difficoltà… sarebbe sufficiente bloccare la raccolta per un giorno o fermare il flusso dei 180 (centottanta!) Tir che quotidianamente portano l’immondizia romana agli inceneritori del Nord precipitando la capitale nella crisi“, visto che a Roma “non c’è nemmeno un sito di stoccaggio provvisorio per le emergenze“.
Un’istigazione a delinquere nell’editoriale odierno di Rizzo in prima pagina. Che ci mette in guardia da una presunta “silenziosa alleanza della Cisl“, per il capitolo rifiuti che “come dimostrato a Napoli possono bruciare intere generazioni politiche“. Ecco dunque l’insinuazione di Rizzo per gli “avversari che godrebbero nel vedere i grillini duri e puri infilzati dalla stampa internazionale per Roma che affoga nell’immondizia“, ossia il presunto flirt politico tra la Raggi e Manlio Cerroni, il re della mega-discarica di Malagrotta scaricato da Ignazio Marino. Con auspicio finale: “addio luna di miele coi romani, addio alle ambizioni di puntare ancora più in alto“.
Insomma, è proprio papabile la preoccupazione di Rizzo per i 5 stelle. Peccato che la manifesti con quei biechi consigli inseriti fra le righe. E’ come se un pezzo grosso del WWF elogiasse il nuovo governo per la legge contro la caccia ai cinghiali, e mettesse in guardia gli oppositori dall’intenzione di avvelenarli spargendo spicchi di mela inzuppati nella grappa. Ecco, Rizzo con i consigli agli oppositori ne esce compromesso, ma allo stesso tempo ci rincuora: ci dice che con i 5 stelle al potere qualcosa in questo Paese cambierà davvero. Chissà, magari anche Rizzo cambierà lavoro.
[…] spiegare“. Diffidare da Rizzo il Dritto è ormai d’obbligo dopo la sua recente incitazione a delinquere in tema di rifiuti sempre a danno della […]