Matteo Renzi è sicuro di arrivare al 2018 col suo governo non eletto. E nel 2018? “Vinceremo sempre noi” dice nel giorno del primo anniversario del suo mandato a Palazzo Chigi. Lasciamo perdere gli eventuali ex 5 stelle in procinto di accasarsi nel Pd. Certamente, nelle valutazioni di Renzi, hanno la loro importanza vicende come le tessere false in Campania piuttosto che i voti di scambio in Calabria. Roba fine! Altrettanto importanti, per il Pd “rottamatore” che si sostituisce al Pdl nel sistema Italia, sono i voltagabbana già presenti nelle istituzioni. I politici “saltafosso”, come li chiama Emanuele Lauria nel suo articolo domenicale su Repubblica Palermo sull’esercito di transumanti in Siclia. Ne ha contati 70 negli ultimi due anni, a un ritmo medio di uno ogni 11 giorni. Tutti sul carro del Pd, che proprio in Sicilia è stato guidato fino a ieri dal sottosegretario Davide Faraone, parlamentare renziano indagato nell’inchiesta della rimborsopoli sicula. Uno di quelli che invocava a gran voce le dimissioni dell’ex sindaco berlusconiano di Palermo Cammarata per l’indagine relativa all’assunzione del suo skipper. Poi il tempo passa, la gente dimentica, e quando si sale sul carro va bene tutto. Per sopravvivere sulla cadrega ben vengano le orge incestuose. Peccato che Berlusconi e Renzi si siano distratti a cercare di punire inutilmente la prostituzione di strada, perché se avessero istituito il reato di prostituzione intellettuale e politica, avremmo fila ingrossate di deputati in carcere oltre che di consiglieri regionali, provinciali e comunali. Avremmo anche meno imprese edili fallite perché impegnate a costruire carceri. Invece ci ritroviamo col Pd di oggi, che “apre le porte”, per non dire le chiappe a tutti i transumanti di destra e di sinistra. Ex cuffariani compresi.
A palazzo dei Normanni, sede dell’assemblea regionale siciliana guidata dal governatore Crocetta, basta citarne uno: Nello Dipasquale, ex sindaco berlusconiano di Ragusa e pure consigliere provinciale sempre per il Pdl di Gianfranco Micciché, entrato all’assemblea regionale con Crocetta e ora tesseratosi nel Pd dopo essere stato alla Leopolda. Soltanto 2 anni fa, da candidato, urlò in piazza “Questo Pd fa schifo” (video a 1’35”) e ora il Pd lo accoglie nel pascolo dei transumanti seduti al palazzo regionale. Paolo Ruggirello, questore sbarcato all’Ars con l’Mpa di Lombardo, rientrato con la lista di Nello Musumeci, (Destra di Storace), è oggi un fiero Pd. A inizio 2013 si chiedeva «Come farà Crocetta a ripulire la Formazione professionale tenendo nella sua maggioranza il Pd che è responsabile dello sfascio?». E il ras dei supermercati catanesi Raffaele Giuseppe Nicotra? E’ deputato regionale al quarto mandato col quarto partito diverso. Anzi, ora il quinto, dopo il Psi, l’Mpa, il Pdl e l’Udc, perché passa pure lui al Pd nonostante un rinvio a giudizio per falso e tentata truffa e un’indagine per truffa aggravata legata ai rimborsi del Comune di Aci Catena. Valeria Sudano transuma non solo dai partiti, ma pure dalle coalizioni. E’ diventata fervente renziana dopo essere entrata nell’assemblea siciliana col Pid sostenitore di Musumeci e con la spinta dei voti di suo zio, l’ex senatore Udc Domenico Sudano, attuale presidente di “Riscossione Sicilia” grazie a Totò Cuffaro. Faraone giustifica il suo ingresso perché il Pd “non è arroccato dentro un fortino“. Insomma, tra voltagabbana, renziani convertiti e altri in via di folgorazione come l’ex Udc Alice Anselmo, Luca Sammartino, Marco Forzese e l’ex Mpa Nicola D’Agostino, l’assemblea regionale siciliana potrebbe arrivare con un Pd di 27 deputati. Per la felicità del neosegretario regionale Fausto Raciti, che in tema di “allargamento” si chiede «perché non tenere in considerazione il fatto che c’è un insieme di persone che ha deciso di aderire al Pd? E che è pronto a farlo interrompendo l’attuale esperienza politica?». Tutto “irrobustimento“, garantisce. In nome del “Partito della nazione”. Insomma, in un postribolo così come fare a smentire le sicurezze di Matteo Renzi?