Tavola rotonda su beni culturali, identita' e crescita, promossa da Intesa San Paolo
Giovanni Bazoli

Il festival di Sanremo sovrasta e distrae da tutta la cronaca che conta. Comprese le indagini che in un Paese normale dovrebbero far rizzare i capelli. Quantomeno a migliaia di piccoli risparmiatori. Il festival di Sanremo, ma siamo certi che sarebbe bastata anche una sagra della polenta, ha fatto passare sottotraccia la nuova perquisizione avvenuta negli uffici Ubi di Bergamo presieduta da Giovanni Bazoli, ras della finanza cattolico-integralista, già presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, ineffabile predicatore di “richiamo all’etica” assieme a Mariotto Draghi dei tempi in cui era governatore di Bankitalia. E’ da quasi un anno che Bazoli è indagato a Bergamo per ostacolo alle autorità di vigilanza, accusato di aver stretto un patto tenuto nascosto a Bankitalia e Consob per ricoprire la carica di presidente incompatibile per l’incarico già ricoperto in Banca Intesa, e che ha escluso dalla gestione le associazioni esterne. Più in largo sono quattro le procure che indagano sui vertici Ubi: oltre a Bergamo, anche Brescia, Milano e Cuneo. i reati ipotizzati sono frode fiscale, appropriazione indebita, falso ideologico, truffa, riciclaggio, violazione delle norme sul conflitto di interessi. Con Bazoli tra gli altri, è indagato anche Emilio Zanetti, ex trentennale presidente passato dalla Popolare di Bergamo, Bpu e poi Ubi. Fa sorridere pensare che un banchiere di rango come Bazoli sia ingenuo al punto di sborsare dalle casse della banca un prestito di un milione di euro alla cardiologa di cielle Maria Lucia Eufrasia Vicario, che si è presentata da Bazoli munita di tre lettere di raccomandazione farlocche, millantando di essere la nipote di Giorgio Napolitano. Episodio per il quale Bazoli non ha querelato e non ha denunciato, anche quando venne a sapere del raggiro. Ma si sa. Quando si è cattolici si è buoni, riservati e soprattutto pieni di santi nei paradisi, Fiscali. Basta dare un’occhiata alle visure camerali di Ubi e incrociarne i dati dei bilanci per scoprire l’incredibile ragnatela di partecipate off-shore che l’Ubi detiene in tutto il mondo, soprattutto negli atolli.

In Lussemburgo Ubi detiene il 100% di Ubi Trustee SA, Webstar SA, Iw Lux Sarl formerly Investnet Italia Sarl, Corporation Financiere europeene SA, Lombardia Company management SA, Ubi Management Company SA, Bpu Banca international, Investnet International SA, Ubi sicav, Ubi bene SA, Ubis SA, Ubines s.a.r.l., Laganas securities s.ar.l., Banco di Brescia Spa. 91% di Ubi banca international, il 19% delle quote di Medinvest international SCA. A Singapore è socia al 100% di Ubi Capital Singapore Pte Ltd, Ubi Trustee Sa, e Bdg Singapore Pte Ltd. In Cina detiene il 35% in Zhong ou asset Management, 49% di Lombarda China found con sede a Shanghai. A Delaware (Usa) il gruppo Ubi detiene il 100% di Bpb Funding llc, Bpb capital trust, Banca Lombarda preferred securities trust, Banca Lombarda Capital Company llc, Banca Popolare Commercio e Industria Capital trust, Banca Popolare Commercio e Industria funding llc. In Svizzera Ubi è socio unico di Banque de deports et de gestion SA con sede a Losanna, Corporation financiere euroenne di Ginevra, Gestione lombarda de Suisse di Lugano, oltre al 30% delle quote di Sofipo SA (Lugano). Società pure nel Baliato di Jersey, paradiso fiscale nella manica tra Francia e Gran Bretagna su un’isoletta piccola come Sant’Antioco. Più a nord, a Dublino in Irlanda, Ubi detiene il 100% di tre società denominate Orio Finance NR 2 PLC, NR3 PLC, e 1 PLC. A Bruxelles giace la Barberini SA, detenuta in toto da Ubi. A Madrid troviamo la Financiera veneta SA, detenuta al 100% da Ubi. Anche l’Ubi Factor con sede a Cracovia, in Polonia, è interamente dell’Ubi. Senza contare la sfilza di società detenute in Olanda. Con quote variabili tra il 10 e il 90% troviamo appartenenti al gruppo Ubi, Ubifinance, Ubilease, Lombarda lease finance 1, 2, 3, 4, Lombarda mortage finance, Albenza srl, Ubi spv bbs, Ubi spv bpci 2012 srl, Ubi spv bpa 2012 srl, Sintonia finance srl.

L’elenco esposto, sebbene sia parziale, pone almeno una domanda. Che bisogno c’è per una banca che professa i valori cattolici detenere una ragnatela così fitta di partecipate all’estero dove esiste un fisco super agevolato? Cosa c’è di etico in tutto ciò? Al momento non è dato a sapere. Lo scopriremo, forse, con le indagini in corso. Speriamo non nei giorni di qualche sagra della polenta.

Lascia un commento