Milano, Esselunga di viale Umbria, un cliente anzianotto rompe confezioni di boxer nella corsia dell’intimo, e giunto alle casse cerca di dribblare l’addetto antitaccheggio accortosi del tentato furto. Il cliente si rifiuta di mostrare il contenuto della sua borsa. Chiamati i Carabinieri per la perquisizione, oltre alle mutande vengono fuori anche cesoie e concime. I militari fanno entrare in Gazzella il ladruncolo. Si tratta del pluriergastolano Renato Vallanzasca, per il quale il giudice in direttissima e il tribunale di sorveglianza decidono di convalidare l’arresto e sospendere all’ex bandito milanese il regime di semilibertà. Vallanzasca non si chiama Orsoni. E tantomeno Greganti. Non patteggia, non fa il sindaco e non ha amici nelle cricche di Expo o del Mose. E’ tornato al carcere di Bollate. Sepolto in cella. Senza più nemmeno le mutande.

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