Non faccio più parte del gruppo Comunicazione alla Camera del Movimento 5 stelle. Non ho superato il periodo di prova di tre mesi, ma è stato meglio così. Non potevo sperare di essere assunto da “cuoco” dopo aver fatto soltanto il lavapiatti. Sarà perciò che mi è stato detto che “qui sei sprecato“. Non ne ho avuto dubbi fin dai primi giorni, quando mi sono trovato in rotta di collisione con Nicola Biondo, il responsabile della comunicazione a Montecitorio nominato al mio posto. Pretendeva chiudessi il mio profilo Facebook e pure il blog per “eccesso di trasparenza”, sotto la costante minaccia di chiedere le mie dimissioni col solito refrain: “Ricordatevi: prima che salti io, saltate voi“. E’ stato perciò che il nostro rapporto si è incrinato fin da subito. Infatti, di riunioni collegiali non ne abbiamo mai fatte. Potevano essere utili per decidere come ottimizzare il nostro ruolo nel gruppo. Sono certo che sarebbero servite a evitare scivoloni come quello della famosa mail di presenza “a garanzia dei deputati in Transatlantico“. Passato come iniziativa del gruppo comunicazione, ma dal quale io mi ero dissociato fin da subito. Non posso sapere come la pensava Biondo su alcune proposte che gli inviavo via mail, perché manco a quelle rispondeva. Lui è un cronista di carta stampata che non ha la più pallida idea di come funzioni un gruppo liquido avvezzo alla rete. Dev’essere per ciò se il capo della comunicazione alla Camera passava le sue giornate al Senato alle calcagna di Claudio Messora, il Piccolo Becchi, che in luglio, nell’unico scambio di mail che c’è stato, dopo avermi dato del lavativo, in visione a tutto il gruppo comunicazione e ai capigruppo di Camera e Senato, vergava:
“Con il permesso di Biondo, se non muovi il culo e fai le quattro minchiate che ti abbiamo chiesto, farò in modo che tu possa andare a prestare la tua preziosa opera là dove sicuramente non serve a nessuno (e dove potrai quindi non causare danni alle attività del MoVimento).”
Ecco, visto che l’assenza di minchate potrebbe aver contribuito alla causa del mio congedo dalla Camera, deduco che probabilmente ero proprio io quello fuori posto lì dentro. Posto che potevo ritenere il capo della comunicazione al Senato persona più accorta e più umile (gliel’avevo già scritto con richiesta di scuse mai arrivate), devo ammettere di essere stato troppo ingenuo nel credere che sarebbe dovuta andare ai voti dei deputati la decisione di censurare i profili di Facebook e il blog di un componente del gruppo comunicazione. E’ proprio vero che nella vita non si finisce mai di imparare!
In ogni caso sono contento di aver fatto questa esperienza. La metto insieme alle altre, orgoglioso di non aver rinunciato alla mia libertà e alla mia indipendenza. Saluto gli ex colleghi del gruppo e ringrazio i deputati grillini, coi quali ho avuto sempre buoni rapporti, in particolare con Riccardo Nuti. Il Movimento 5 stelle è una realtà avanti anni luce dalle beghe di pollaio del gruppo comunicazione. Guai a chi pensa che lì dentro comandano Grillo e Casaleggio. Fosse così, probabilmente oggi sarei stato ancora al mio posto iniziale. Continuerò a sostenere e a votare il Movimento compatibilmente con gli impegni di qualche altro lavoro che troverò. A testa alta! Alla faccia di chi scriverà che sono stato silurato. A risentirci qui sul blog. E su Facebook.
[…] – Daniele Martinelli non lavora più al gruppo comunicazione del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati. La […]
[…] Fonte: Daniele Martinelli […]
Bravo Daniele,
io sono con te e ti seguo sempre. Peccato che non ti diano un piccolo spazio in qualche trasmissione.
Resisti e in bocca al lupo!!!!
[…] Daniele Martinelli non lavora più al gruppo comunicazione del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati. La notizia è stata data dallo stesso Martinelli sul suo blog, come racconta Giornalettismo. Nel post che motiva il suo abbandono dell’incarico il blogger bergamasco lamenta in modo molto franco i pessimi rapporti avuti con gli altri collaboratori della comunicazione del gruppo M5S. Martinelli se la prende sia con Nicola Biondo, il responsabile dell’ufficio stampa del Movimento 5 Stelle a Montecitorio, che con Claudio Messora, che ricopre lo stesso incarico per il gruppo del Senato. «Non ne ho avuto dubbi fin dai primi giorni, quando mi sono trovato in rotta di collisione con Nicola Biondo, il responsabile della comunicazione a Montecitorio nominato al mio posto. Pretendeva chiudessi il mio profilo Facebook e pure il blog per “eccesso di trasparenza”, sotto la costante minaccia di chiedere le mie dimissioni col solito refrain: “Ricordatevi: prima che salti io, saltate voi“. Il confronto con Messora, noto in rete per il suo popolare sito ByoBlu, ha avuto toni anche molto duri nei rari momenti di comunicazione. « (Biondo) è un cronista di carta stampata che non ha la più pallida idea di come funzioni un gruppo liquido avvezzo alla rete. Dev’essere per ciò se il capo della comunicazione alla Camera passava le sue giornate al Senato alle calcagna di Claudio Messora, il Piccolo Becchi, che in luglio, nell’unico scambio di mail che c’è stato, dopo avermi dato del lavativo, in visione a tutto il gruppo comunicazione e ai capigruppo di Camera e Senato, vergava: Con il permesso di Biondo, se non muovi il culo e fai le quattro minchiate che ti abbiamo chiesto, farò in modo che tu possa andare a prestare la tua preziosa opera là dove sicuramente non serve a nessuno (e dove potrai quindi non causare danni alle attività del MoVimento)». […]