toto presidente giorgio napolitano

A 2 giorni dalla seduta delle Camere per la votazione del nuovo presidente della Repubblica, leggiamo di riunioni carbonare per candidati “condivisi” espressione dei partiti che facciano comodo ai loro capi e ai loro capicorrente. Bersani pare abbia l’asso nella manica del Pd da sfoderare: “un giudice della Corte costituzionale autorevole e stimato attualmente in carica” scrivono i giornali. Che arricchiscono l’enigma con “un profilo bipartisan e senza precedenti parlamentari, ma con esperienza politica“. Così, a occhio e croce, mi vengono in mente gli ermellini Mazzella e Napolitano (omonimo del presidente uscente). I due giudici in questione, cenarono con Berlusconi nel 2009 alla vigilia del loro voto favorevole sulla costituzionalità del lodo alnano (bocciato dal plenum dei 15 col risultato di 9 a 6 che altrimenti avrebbe garantito l’impunità di B.). Intanto Berlusconi, ieri, ha pranzato con Renzi al Teatro sfRegio di Parma (senza l’ex sindaco Pdl Vignali in galera in quanto “rubavano tutti, di tutto, su tutto“). L’incontro BR (brigate Pdl-Pd) è avvenuto su invito dei Barilla, noti sponsor sottobanco dei giudici del caso Mondadori per conto del nano di Arcore. Tutti insieme, come si suol dire, con le mani in pasta, per cercare un accordo al Quirinale. Renzi fa il piacione coi berlusconiani nella speranza di non dover orientare i suoi 50 parlamentari di riferimento a votare il candidato che uscirà oggi dal blog di Grillo per conto del Movimento 5 stelle. Che, io personalmente, spero sarà Gustavo Zagrebelsky, l’unico che a viso aperto ha criticato il ricorso di Napolitano alla Consulta per la distruzione delle intercettazioni con Nicola Mancino. Difficile in ogni caso, che diventerà Capo dello Stato. Le bische dei capipartito sono orientate all’inciucio bipartisan. Probabilmente i triangoli amorevoli B&B&Monti, alla fine, partoriranno un candidato in stile Paola Binetti (con la B, non la M): donna (per quanto possa incutere dubbi), ancora non nominata tra le papabili, devota armata di cilicio, ma soprattutto innocua e ininfluente. Come vuole il sistema. Vedremo.

Un pensiero su “Quirinale “in pasta””

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