«Il caso più clamoroso? Ad Agrigento, dove con la prefettura abbiamo varato protocolli stringenti. Per conoscere quali aziende erano considerate mafiose o vicine ai mafiosi. Ma le note negative venivano nascoste nei cassetti. Per evitare di rescindere appalti e contratti. E io in aprile ho mandato in quell’Asi un commissario, Alfonso Cicero, che ha annullato i contratti delle aziende fuori regola. E il 21 agosto ha licenziato i 3 dirigenti che avevano ignorato la normativa. 2 giorni dopo, il 23 agosto, Raffaele Lombardo, in mia assenza per 2 lutti vicini, ha invece nominato un commissario straordinario unico per tutte le 11 Asi dell’isola, scegliendo Luciana Giammanco, proprio la figlia del discusso procuratore che si scontrò con Borsellino nel ’92». Marco Venturi, ex assessore alla Regione Sicilia, accusatore del governatore Lombardo di azioni spregiudicate e arroganti contrarie a prevenire il malaffare.