Un’associazione a delinquere con una “gerarchia piramidale” e una “cabina di regia stabile, duratura e necessaria” a gestire tutte le forniture e le gare di appalto della sanità pugliese. àˆ quanto sostengono la Procura di Bari e il Tribunale del Riesame nei confronti del senatore del Pd Alberto Tedesco. Primi ad obbedire ai suoi diktat i manager Asl “dirigenti di nomina illecita, necessari ad assicurare la disponibilità alla gestione della cosa pubblica in violazione di legge secondo gli ordini dell’ex assessore (pugliese alla Sanità della giunta Vendola, ndr) rinunciando alla propria autonomia di giudizio, così aderendo alla rete e al programma criminoso“.
Nelle 45 pagine del provvedimento si legge che “Per quanto incredibile possa essere ogni richiesta dell’assessore Tedesco veniva eseguita dai dirigenti suoi adepti“. Una cupola con a capo il senatore Tedesco dove “contava una politica di occupazione delle poltrone“. “Tu ti prendi 10, 15, 20.000 voti in più… oltre a quelli che prendi normalmente; siccome tra qui e quando faremo le elezioni c’é tempo, occorre che tu ti prendi una persona semplice di cui ti fidi (…) e devi avere un collegamento in ogni Asl e in ogni ospedale; (…) questa rete sarà utilizzata di persone, medici, infermieri, quelli che siano, quindi queste persone saranno, poi, la struttura, l’intelaiatura della tua campagna elettore immediatamente successiva“. Così diceva al telefono una voce dall’inflessione leccese a Tedesco in una delle intercettazioni acquisite agli atti. Secondo il Riesame, dai colloqui registrati emerge “l’assoluta tracotanza di poter impunemente violare la legge nella presunzione di non essere soggetto ad alcun controllo“.
Emblematica un’intercettazione tra Mario Malcangi (braccio destro di Tedesco) e l’imprenditore Diego Rana. “la Asl deve essere prona ai nostri desideri e voleri, piaccia o non piaccia chiaro?“. Intanto il senatore Tedesco, che si dice vittima di fumus persecutionis in quanto deve costringere i suoi avvocati a lavorare per lui a Ferragosto, ha annunciato il ricorso in Cassazione.
