Incubo default Usa. I giornali di tutto il mondo al capezzale di Obama ritratto col broncio. Parla alla nazione con tono intimidito da cui traspare aria di guerra. La massoneria, quella che più genericamente chiamiamo “Nuovo ordine mondiale” vuole le masse umane preoccupate e impaurite. Soprattutto coloro che sono i piccoli contribuenti, trascinati da un sistema di cui non si sentono responsabili del suo tracollo. Tempo domenica, massimo lunedì e in qualche modo i 2 partiti di opposizione che dominano rispettivamente Camera e Senato degli States troveranno un accordo. Alzeranno per legge il tetto del debito pubblico a 20 o 30 mila miliardi di dollari. Tamponeranno. E allora Obama tornerà sorridente su tutte le testate cartacee e online del mondo. Dirà che “c’é stato un atto di responsabilità “. I pagliacci della maggioranza di governo italiano seguiranno a ruota con dichiarazioni ad effetto che drogheranno per un giorno o 2 la Borsa di Milano. Ma nulla sarà risolto sui mercati. Nulla continuerà ad essere come prima e i disoccupati cresceranno ancora. Il buio é cominciato, e chi detiene i fili del giochino chiamato signoraggio ha già deciso che é pronto a mettere in campo gli eserciti contro la povera gente. Sarà tutta una questione di numeri tra sopravvissuti e morti di fame. Saranno le guerriglie interne agli Stati indebitati dalla durata incerta che i governi e le banche dovranno in qualche modo condurre, sempre che le riserve auree torneranno a diventare la vera ricchezza accettata. Dipenderà da quanto e quanto a lungo saranno stremate le economie locali e quando decideranno di rigenerarsi autonomamente in forme di secessione con economie lontano dalla perversa logica del debito. Ma saranno esposte a bracci di ferro con i capricci del solito Nuovo ordine mondiale. Insomma, in un sistema economico formato da piccole lobby che pretendono di controllare centinaia di milioni di poveri e impoveriti non ci sono molte alternative alle guerre civili. In poche parole, non rimane che armarsi e difendersi. Oppure partire verso qualche isola del Pacifico.