Quando sono in tivù cerco sempre di attenermi ai fatti dei temi proposti e all’eventuale critica se mi viene chiesto di esprimerla. Visto che in questo venerdì di nucleare giapponese e di attacchi alla Libia, in Italia ha tenuto banco il comportamento dei leghisti alle celebrazioni del 150esimo dell’Unità  d’Italia, ho espresso pareri sulla “pirlata” messa in atto da Matteo Salvini che ha dato dei pirla a chi lo ha contestato nella galleria del Duomo di Milano, ho rivangato l’epico morso al polpaccio di Roberto Maroni al poliziotto che in realtà  avrebbe subito un tentativo di morso alla caviglia (ma che nulla toglie all’originalità  del gesto), e altre amenità  sui generis che gli ospiti nello studio televisivo di Italia7 Gold hanno avuto la possibilità  di controbattere.

Compreso il presidente del consiglio regionale lombardo Davide Boni, che per l’ennesima volta in quest’anno solare mi ha minacciato di querela per aver detto che la moglie del “suo” amato segretario nazionale della Lega nord Giancarlo Giorgetti, ha patteggiato una condanna per truffa. Lo faccia! se vorrà  la dimostrazione nero su bianco che il termine truffa é sinonimo di ladrocinio, a sua volta sinonimo di ruberia, sostantivo femminile di rubare il cui participio passato é RUBATO. Termine che dissi ad Antenna 3 all’allora assessore uscente Davide Boni e che ripeto qui senza timori di “dire stupidate in televisione per beccare le querele“.Giacché il sottoscritto, per quanto signor nessuno, di Lesa Maestà  Davide Boni a capo di un consiglio regionale retto da una lista di maggioranza sotto indagine per firme false, é ben lungi dal ritenerlo a capo di un “mondo pieno idioti“. Se “d’altronde bisogna sapere di cosa si parla”  io mi sono già  rivolto al mio avvocato per pesare le sue parole e valutarle se passibili di querela. In tal caso lo farò subito, senza attese di anni a vuoto. Nel frattempo il presidente Boni potrà  leggere “Topolino” a qualche vecchia “tusa” che io sono già  2 anni oltre Topolanek.

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