Parla Libero Floris da Civitavecchia – Scontri al porto tra pastori e agenti

In tivù trasmettono nani e ballerine, sul territorio la Polzia ha licenza di usare il manganello preventivo. Ai tempi del ventennio fascista qualche processo sommario almeno si faceva. Oggi invece si processano le intenzioni con blocchi preventivi di onesti cittadini che difendono i loro diritti. Com’é successo oggi a una delegazione di pastori sardi partiti da Olbia e diretti a Roma. Sono stati accolti da uno stuolo di poliziotti in assetto antisommossa che gli hanno impedito di uscire dal porto di Civitavecchia. Pubblico l’intervista telefonica realizzata a Libero Floris in collegamento dal luogo degli scontri.

Blog: Felice Floris, ci spieghi in due parole cos’é accaduto oggi al porto di Civitavecchia?

F.F: “oggi é avvenuto quello che nessuno vorrebbe mai che accadesse, cioé una delegazione partita dalla Sardegna per Roma per fare una conferenza stampa per manifestare il progetto di creare un organismo della pastorizia, é stato violentemente aggredito e sequestrato dentro tutto il giorno nel porto di Civitavecchia.

Blog: “perché volevate andare a Roma?”

F.F: “per lanciare un progetto di unificare i vari Paesi che ospitano la pastorizia come la Grecia, la Francia, la Spagna e la Corsica, volevamo lanciarlo giustamente da Roma e questi invece sono partiti prevenuti per chissà  quale reato volevamo commettere. Una cosa vergognosa, preventivamente loro hanno ritenuto di tenerci prigionieri nel porto, impedendoci di uscire fuori, sequestrando il pullmann, minacciando gli autisti che senno li avrebbero denunciati, impedendo ai pastori di prendere il treno, tutte quelle azioni che per tutto il giorno siamo rimasti qua ostaggi delle forze dell’ordine.

Blog: “chi vi ha bloccato?”

F.F: “ci hanno bloccato Polizia e Carabinieri.

Blog: “ma la motivazione ufficiale?”

F.F: “la motivazione ufficiale é che volevamo fare una manifestazione e che non avevamo nessuna autorizzazione. Noi non abbiamo chiesto nessuna autorizzazione perché per fare una conferenza stampa non c’é bisogno di chiedere nessuna autorizzazione. Siamo in un Paese democratico e civile, dove bene o male riteniamo di avere delle libertà  e queste libertà  sono state buttate alle ortiche.

Blog: “ma vi hanno preso a manganellate?”

F.F: “bé certo! perché a un certo punto, oltre che non volevano farci uscire, volevano costringerci a farci riconoscere, a denunciarci, a quel punto lì abbiamo sfondato i cordoni e siamo usciti fuori.

Blog: “ci sono stati dei feriti?”

F.F: “sì, parecchi feriti lievi però ci sono…

Blog: “cosa pensate di fare adesso?”

F.F: “Mah vediamo, il nostro é un movimento che ha intrapreso delle battaglie ormai da mesi e non mollerà  certamente per questi atteggiamenti violenti e repressivi, intanto perché con la politica regionale abbiamo chiuso perché si sono dimostrati incapaci e truffaldini, per cui il tavolo delle trattative lo vogliamo spostare a Roma o Bruxelles, aprire un tavolo permanente sul settore della pasttorizia. Il settore é in profonda crisi e ha necessità  di una politica di sostegno forte, e sostanzialmente per il ruolo che copre che non é marginale, ma un ruolo importante soprattutto in Sardegna, un settore produttivo che fa funzionare un centinaio di stabilimenti e che occupa migliaia di persone non può morire! Senza contare l’importanza che ha per il nostro vasto territorio.

Blog: “adesso che é sera e sono quasi le otto dove siete?”

F.F: “Adesso noi siamo saliti a bordo e alle 22:30 ripartiamo per Olbia.

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