“Letizia Moratti raddoppia” si legge oggi sui giornali. “Dopo i manifesti, un milione di opiuscoli elettorali stanno arrivando nelle case dei milanesi“. Nella Milano da bere la strategia per illudere i milanesi coi polmoni marci non cambia. Immagini e parole di promesse per far dimenticare i bilanci del mandato di Letizia Biricchetto, a voler guardare non proprio onorevoli e dunque occultati da una “guida ai servizi personalizzata per ogni quartiere” come oggetto dell’ennesima campagna milionaria berlusconiana.
Qualche dato ai milanesi per rinvigorire la memoria. Milano é la città più inquinata d’Europa checché un anno fa la Moratti diceva di aver migliorato la qualità dell’aria (con l’ecosmog?) nonostante una media giornaliera di veleni rigorosamente fuorilegge (70 microgrammi per metro cubo di Pm10 con generoso limite a 50) in una condizione di “smog fuori controllo“. Anzi, vuole istituire il pedaggio sulle tangenziali per “incassare e finanziare i trasporti pubblici“.
Solo un anno fa 800 mila famiglie milanesi ricevettero un altro opuscolo ricco di annunci tipo “parchi gioco, 246 mila alberi e bike sharing” con la dimenticanza dei mancati finanziamenti rimandati al 2012 di buona parte di quei progetti che facevano il paio col trasporto pubblico: di Atm venivano citati gli “88 bus ecologici e i cellulari che prendono anche in metrò“, sorvolando su scambi, incidenti e sui 100 milioni di tagli al trasporto pubblico inseriti in Finanziaria, oltre ai 40 milioni di danni provocati dall’ennesimo straripamento del Seveso in zona Niguarda con la chiusura per 5 giorni della linea gialla del metrò (tanto la Moratti viaggia sull’aereo di Ligresti!) senza contare le posizioni della sua giunta sulle condizioni dell’area inquinata di Santa Giulia, oggetto di un’inchiesta che ha portato in galera il re delle bonifiche Grossi, in contrasto con i dati dell’Arpa e dell’Asl che già prima degli arresti avevano segnalato al comune di Milano anomalie nella gestione dell’area da risanare per mancanza di esami e documentazione.
La Moratti coi soldi dei milanesi paga la luce delle strade di Antigua dove Berlusconi occulta i fondi neri con le offshore. Basterebbe questo per “illuminare” i milanesi sull’operazione “Illlumina il tuo vicino“,
Soltanto in marzo, con 75 mila euro dei milanesi la Moratti fece uno spot planetario su 14 stazioni e 40 linee aeree per pubblicizzare un suo intervento a Davos. Secondo un’indagine di Repubblica Palazzo Marino é locomotiva di un carrozzone di 60 centri, consorzi e fondazioni considerati il vero feudo dei partiti.
Eppure la Moratti nel 2009 ha partecipato soltanto a 4 sedute del consiglio comunale e ha steso un tappeto rosso a Palazzo Marino per la rassegna di moda degli imputati Dolce & Gabbana per presunta evasione fiscale di un miliardo di euro nascosti in Lussemburgo. Si é mostrata paciosa e disponibile all’eventualità di assengare l’ambrogino d’oro a Marina Berlusconi che sgomitava con i vigili cacciatori di immigrati sui bus. Del resto é secondo la Moratti che “i clandestini normalmente delinquono“. Perciò si trova d’accordo con Maroni ad “espellere pure i comunitari“.
La Moratti si é riempita la bocca di Expo 2015 che finora é costato 11 milioni di fondi pubblici con doppi stipendi al suo numero uno di partito Lucio Stanca (rimosso dall’incarico) senza che sia partita la costruzione su terreni non ancora ufficialmente acquistati. Ad Expo 2015 va sommato il milione e mezzo di spese di rappresentanza per l’Expo di Shanghai. Intanto la Milano da bere chiuderà il 2010 con mille negozi in meno e 2 mila società estinte rispetto al 2009.
La Moratti si é fidata di un presidente della commissione edilizia, tal Pennisi, sorpreso con una mazzetta da 5 mila euro in cash riscossa a un tiro di schioppo da Palazzo Marino riunito in consiglio comunale. Qualche mese fa lasciò il titolare dell’ambiente Massari per un caso di presunte molestie.
La memoria va anche alle 2 sentenze della corte dei conti per “colpa grave” nelle 9 assunzioni d’oro presso l’elefantiaco ufficio stampa comunale di persone con requisiti insufficienti. La sentenza del 19 novembre 2009 ordinò alla Moratti di “risarcire con 723 mila euro” i milanesi per i 6 vice capo servizio senza laurea e i 2 non giornalisti professionisti tutti a stipendio di dirigente.
La Moratti pare dimenticare pure le dure contestazioni quando si presentò sul palco di piazza Fontana durante la commemorazione dei morti della strage bombarola del 1969, evento caratterizzato da scontri di piazza che la sindaca giustificò con un patetico “capisco i fischi“.
La Moratti é intenzionata ad intitolare una via o una piazza al latitante tangentaro Bottino Craxi invece che ad Aldo Aniasi.
La Moratti é ricca. Il milione di opuscoli ai milanesi fa il paio con Teleletizia in onda sul digitale terrestre a 300 mila euro in cui promuove sé stessa occultando i 4 anni di promesse disattese. Niente immagini dello sgombero del campo Rom di Triboniano, niente Consulta dei giovani e delle comunità , niente pedaggio alle auto dei non residenti, niente diminuzione dell’inquinamento dell’aria del 20%, niente mezzi gratis agli ultra 65enni, servizio del metrò prolungato solo di un’ora al sabato e nulla più, niente valorizzazione delle cascine in aree verdi (finite in contenzioso) niente “incremento del 50 % del verde“, niente calo del canone di affitto per un bilocale da 495 euro a poco più di 350 euro, niente nidi in più per i 1.000 bimbi milanesi in lista d’attesa…
Potrei continuare all'”infinito” senza volermi imbattere nel nome dell’inchiesta sulla ‘ndrangheta che mira i suoi appetiti al solito Expo. Opuscoli e tivù sperano di mantenere grigia la memoria dei poveri cittadini milanesi. Speriamo che si sveglino in Rete prima di votare.
[…] Per quanto poco utile sia un Presidente della Repubblica, se per la prima volta dev’essere una donna, non si può sentire il nome di Letizia Brichetto in Moratti, assessore alla Salute della Regione Lombardia. Ecco perché: […]
[…] stendere il tappeto rosso dentro Palazzo Marino ai 2 stilisti già indagati per truffa allo Stato, fosse stata avviata dall’ex sindaca Letizia Moratti nel silenzio generale dei giornali e delle tivù, non […]