E’ curioso che Julian Assange sia diventato il “terrorista” più ricercato al mondo dopo Bin Laden solo perché utilizza la rete per diffondere documenti che smascherano la colossale ipocrisia dei rapporti diplomatici tra gli Stati. Colpevole di invitare democraticamente Hillary Clinton a “dimettersi se sarà  dimostrato che ha dato istruzione ai suoi diplomatici di spiare l’Onu“. Colpevole di ritenere democraticamente che le rivelazioni sulla diplomazia americana svelate da Wikileaks ” superano l’immaginabile al punto che dovranno essere rivisti i giudizi su numerosi Stati poiché la riservatezza non può essere usata per coprire gli abusi“. E’ curioso che la stessa Clinton al vertice Ocse abbia (democraticamente?) elogiato il puttaniere seduto davanti a lei con una faccia di tolla degna del miglior Emilio Fede. E’ curioso pure che Assange sia più terrorista di chi ha ucciso i giornalisti russi scomodi a Putin, o di quelli che hanno fatto fuori con polvere d’antrace Aleksandr Litvinenko. E’ curioso e purtroppo risaputo che il simbolo dell’autarchia mafiosa russa (e anche rossa) Vladimir Putin sia pappa ciccia (pure sulla carta) col nostro premier liberale anti comunista e democratico (solo sulla carta).

E’ tuttavia sconvolgente che in tempi di crisi ci siano tanti italiani disposti a votare chi li pagherebbe soltanto 20 euro. Non soltanto in Campania, come denunciato da Roberto Saviano a Vieni via con me, ma anche a Milano e nella ricca Lombardia. Lo dice a grandi linee il sondaggio telefonico di una trasmissione di Antenna 3 cui ho preso parte l’altro giorno. Secondo numeri molto teorici il 75% di chi ha chiamato venderebbe il proprio voto a fronte di un solo quarto non disposto a cedere.
E’ vero che la classe dirigente che ci guida si commenta da sola. Ma che anche il Nord Italia si faccia infettare dal vizio del voto di scambio per disperazione mi fa pensare al peggio. A partire dalle prossime elezioni.

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