La tessera del tifoso é uno strumento importante per garantire che, chi vuole andare allo stadio, possa farlo in tranquillità  a sicurezza“. Parola del ministro Roberto Maroni che a forza di difenderla ci sta rimettendo la sua di sicurezza. Ci avevano già  provato a Bologna a contestarlo e anche a Roma, obbligando la security del ministro a blindare strade e piazze a ogni uscita pubblica. Ieri la sorpresa: sono bastati 495 tifosi dell’Atalanta federati per mettere a ferro e fuoco la “Berghem Fest” proprio in Val Seriana, che della Lega é la sua storica culla. Se ne sono lavati le mani del loro amico Daniele Belotti, l’assessore regionale lombardo che si era proposto portavoce a Maroni dei cosiddetti ultà  contrari alla tessera del tifoso.
Così l’aria moscia respirata sul pratone inzuppato di Pontida, si é improvvisamente trasformata in sbiadito ricordo qui ad Alzano Lombardo per i leghisti impegnati a eccitare i fan celoduristi dal palco della Berghem fest. Assieme al ministro porcata Calderoli c’erano Tremorti e Maroni, che quando ha preso la parola ha scaturito il finimondo. L’area a ridosso del fiume Serio si é trasformata in Baghdad con fumogeni, auto date alle fiamme e sassaiole accompagnate da sottofondo di insulti in bergamasco ben tradotti e interpretati da Calderoli. Che, vista la malparata, ha deciso di liquidare la protesta in “un attacco organizzato da parte di violenti“.

La Lega della devolution bocciata con referendum e degli zero risultati che camuffa esibendo sui palchi gli “atleti della nazionale senza popolo” comincia a far incazzare i tifosi leghisti. I loro fucili a mo’ di fumogeno su Roma li esercitano direttamente alla Berghem fest con bersaglio la Lega e Maroni, consci delle sue false vittorie con i teatrali arresti di qualche picciotto qua e là  spacciati come “grandi boss(i) della mafia“.
Maroni é colui che qualche giorno fa ha espresso solidarietà  e fiducia al comandante del Ros Giampaolo Ganzer, condannato a 14 anni di galera per aver organizzato l’importazione illegale in Italia di droga. Un plateale insulto ai giudici di Milano e al lavoro della Pm Luisa Zanetti titolare della complicata inchiesta che resterà  negli annali come “un risultato concreto” di un precedente a dir poco vergognoso.

La Lega berlusconizzata é “la Lega che avanza” ai tifosi bergamaschi e a tutti i cittadini appena appena svegli che si rendono conto di che porcata incostituzionale sia la tessera del tifoso.
Il va’ pensiero dei leghisti corre sul popolo dei trattori beffati dalle multe latte e ai dipendenti licenziati della Indesit. Bossi aveva promesso con la sua verve al rallentatore “una bella notizia in pochi giorni“. Mai arrivata, a parte i licenziamenti. Del resto “ciumbia che tempra” é abituato a bestemmiare dal palco alle “pecore che cominciano a mordere i cani” nelle orobiche terre dei “padroni a casa nostra” e che invoca i fucili chiamando a raccolta “i milioni di padani incazzati” per una marcia su Roma soltanto immaginaria. La marcia é cominciata sulla Lega ad Alzano Lombardo.

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