Giovanni Bosio, sindaco di Bordighera (Im)

La ‘ndrangheta é diventata il tormentone dell’estate. Ha fatto la sua apparizione sui giornali con scalpore per la sua penetrazione nel ricco ed operoso nord Italia. L’hanno lanciata i magistrati di varie procure grazie alle intercettazioni telefoniche. In Lombardia come in Liguria i mafiosi della Calabria hanno trovato linfa vitale nella corruttibilità  di certa classe politica in carica, che in cambio di 4 voti avrebbero promesso e mantenuto favori nei settori degli appalti pubblici che vanno dalla sanità  ai trasporti, dalle licenze per i casinò ai sub appalti nelle infrastrutture. Con buona pace degli italiani onesti.
Direttori di asl, leghisti, ciellini e berlusclones di varia estrazione si scopre che erano pedine di logge pitripliste piuttosto che agli ordini di boss calabresi vogliosi di affari e guadagni facili.
Lombardia, capitolo di cui mi occuperò prossimamente, fa rima con la Liguria in cui di recente sono stati arrestati Domenico Gangemi e Domenico Belcastro (fruttivendolo della ‘Ndrangheta del comizio a senso unico del sindaco sanremese Zoccarato) ma anche 8 presunti esponenti di clan della ‘ndrangheta calabrese che ha già  messo le radici da Genova a Ventimiglia. Il filone seguito é quello delle minacce ai politici per il business degli appalti, tentata estorsione, sfruttamento della prostituzione e affari nel settore del movimento terra. Gli 80 agenti in assetto antisommossa che hanno eseguito gli arresti su ordine della procura di Sanremo capitanata dal procuratore Roberto Cavallone hanno usato un elicottero. Hanno eseguito decine di perquisizioni tra Sanremo, Ventimiglia e Bordighera. Degli 8 arrestati 3 fanno parte della famiglia Valente, 3 della famiglia Pellegrino oltre a Rocco Demarte e Francesco Barilaro di Vallecrosia. Quest’ultimo si era presentato assieme a Giovanni Pellegrino a casa dell’ex assessore al turismo di Bordighera Marco Sferrazza, che in giunta aveva bocciato il progetto di realizzazione di una sala giochi con slot machine. Gli hanno chiesto “perché ti sei rifiutato?“. Una domanda al sapore di minaccia che ha accelerato il loro arresto.
La presenza della ‘ndrangheta nel ponente ligure é stata più volte ribadita dalle relazioni della Direzione Nazionale Antimafia. E’ a Ventimiglia che agisce una “camera di controllo” incaricata di gestire una “struttura di collegamento in grado di assicurare stabilità  di rapporti, sinergie logistiche e operative, strutture integrate, a sostegno di una serie di attività  di vario tipo, che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti, alle attività  di usura che si muovono abitualmente intorno alle case da gioco, al riciclaggio di proventi illeciti in attività  commerciali e nell’acquisto di beni immobili, e infine al dorato rifugio di latitanti eccellenti.
L’inchiesta può aprire molti scenari come quelli che portano a Bordighera ammorbata da colossali affari di massoneria. Come ad esempio la trasformazione dell’ex ottocentesco hotel Angst, su cui ha messo gli occhi l’impresa dei Pellegrino già  titolari dell’appalto di costruzione del maxi porto della vicina Ospedaletti.

Proprio a Bordighera si sviluppa l’importante filone delle minacce a politici e amministratori, tanto che i carabinieri di Imperia hanno chiesto al prefetto di intervenire per presunte infiltrazioni di ‘Ndrangheta nel consiglio comunale presieduto dal sindaco Giovanni Bosio. Presente giovedì scorso alla fiaccolata contro la mafia di Sanremo e dove si é sentito dire dal primo cittadino Maurizio Zoccarato “E tu che ci fai qui?“.
Ebbene, dopo le dimissioni dell’intera giunta di Bordighera venerdì era stato convocato il consiglio, che però in mancanza del numero legale, é stato rimandato a stasera. Quando il primo cittadino Bosio farà  la conta dei componenti che lo sosterranno. Solo allora si saprà  se il consiglio regge o cade. Ho prolungato la mia sosta in Liguria proprio per documentare quello che accadrà  stasera. Non da facinoroso. Da semplice cronista.

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