In Italia esiste una sola scuola pubblica di formazione e avviamento al mondo del cinema e della televisione. E’ la “Roberto Rossellini” di Roma, situata all’Eur, frequentata da centinaia di giovani provenienti da tutta Italia.
Unica nel suo genere, da ormai 40 anni sforna montaggisti, scenografi, operatori, attori ma anche videogiornalisti.
Ebbene, i tagli della riforma scolastica targata Mariastalla Gelmini, se saranno attuati, snatureranno questa scuola perché scompariranno alcune materie specifiche e fondamentali alla formazione di indirizzo. Insomma, la Rossellini potrebbe diventare una sorta di inutile liceo.
Per questo nei giorni scorsi gli studenti assieme ai docenti e a molti genitori, si sono riuniti nell’aula magna dell’istituto per discutere cosa fare per evitare che i tagli vadano ad intaccare una delle poche scuole italiane che funzionano.
C’era anche qualche politico tra onorevoli e consiglieri regionali. Tutti hanno promesso che daranno battaglia affinché la Rossellini continui ad essere ciò che é: una scuola di formazione al cinema e alla tivù (internet compresa).
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POLDO scrive:
23 maggio 2010 alle 16:51 “(…) Con il governo Berlusconi e l’inqualificabile ed incompetente Mariastella Gelmini la scuoal italian si prpara a diventare un estenzione del Parlamento, ovvero un luogo per scaldare i banchi e basta.
Invece di produrre un modello scolastico che faccia dell’ Italia un Paese che sia almeno produttore di cervelli, (…)Anche Formigoni dovrebbe spiegare a molti la sua Dote Scuola (…)”
A questo punto val la pena di citare Santoro:
“Sono ignoranti e sono incompetenti e più sono ignoranti, più sono incompetenti, più diventano arroganti”
Cosa c’é di strano Daniele a fare “disnformazione” partendo dal basso.
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Credo che appare chiaro che cercare di raddrizzare una pianta adulta é più difficile che far nascere dritta una pianta nuova. La “dittatura morbida” messa in atto dal governo Berlusconi si basa anche su quello, poiché il telerincoglionimento lascia ancora maglie troppo larghe alla completa assuefazione culturale di basso livello che si vuole propinare a profusione in Italia é bena allora agire sulle generazioni che verranno.
Con il governo Berlusconi e l’inqualificabile ed incompetente Mariastella Gelmini la scuoal italian si prpara a diventare un estenzione del Parlamento, ovvero un luogo per scaldare i banchi e basta.
Invece di produrre un modello scolastico che faccia dell’ Italia un Paese che sia almeno produttore di cervelli, cosa che ultimamente é accaduta anche nei Paesi in via di sviluppo, noi, grazie al governo Berlusconi (maledizione dell’Italia sin da quando ha messo piede in politica) proseguiamo con la nostra involuzione e processo inarrestabile di regressione e modulando la funzione dello Stato da pubblico a privato.
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Ecco così che nuovamente si “interpretano” gli scritti, gli art. 33 e 34 della nostra Costituzione vengono letti a proprio piacimento non per un bene comune ma per un interesse privato.
Come già hanno fatto notare abbiamo:
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nell’ Art. 33
* La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
* Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. (Quindi, lo Stato non da fondi alla scuola privata!)
* La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità , deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. (Ovvero é la scuola pubblica il riferimento, se un istituto privato vuole equipararsi deve rispettare la liberta della pubblica)
Ci sono poi il diritto allo studio e la scuola obbligatoria.
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Anche Formigoni dovrebbe spiegare a molti la sua Dote Scuola che ha fatto si che fin’ora la più sostanziosa fetta dei fondi destinati alla scuola sono stati dirottati sulla privata, sarà forse per la sua vicinanza a comunione e liberazione? Lo Stato dice che é possibile dare fondi alle private ma qual’ora ci sinao logici supposti per farlo, come ad esempio la mancata presenza di paritetiche scuole statali e non qunado esse vanno in concorrenza con quest’ultime.
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Se le scuole private ricevono fondi pubblici allora non hanno bisogno di rette e quindi devono essere aperte al pubblico. Oltretutto le private si arrogano anche il diritto di selezionare i propri studenti, escludendo diversamente abili o con problemi, oppure extracomunitari. La scuola privata classista e discriminatoria pronta a sfornare gli imbecilli del futuro.
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La scuola privata ha poche luci e tante ombre ma ha una grande vantaggio, é privata! Proprio quello che piace a Berlusconi ed al suo governo la vittori del privato e la disfatta del pubblico dove solo chi se lo può permettere va avnti mentre gi altri devono andare a farsi fottere.
In pratica si vuole uccidere la scuola pubblica per favorire la privata, facendo in modo di garantire a chi utilizza quest’ultima sgravi e rimborsi. Un assurdità ! Proprio sulla scuola privata ci sarebbe da chiarire qualche cosa anche con IDV.
Va ricordato che il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha partecipato all’esame per diventare avvocato a Reggio Calabria dove c’era un tasso di abilitazione del 94%. Quindi non a Brescia o a Milano, dove ha sempre vissuto e lavorato. Ma che brava che é,ed adesso riforma la scuola!
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Ho solo un consiglio, ribellatevi!
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http://www.riviera24.it/articoli/2010/02/12/78857/soldi-alle-scuole-private-ma-non-a-quelle-pubbliche-il-documentato-allarme-di-una-nostra-lettrice
Tagli, tagli e ancora tagli alla scuola STATALE, E NON PUBBLICA. Col gioco di parole “pubblica”, hanno snaturato la Costituzione. Art. 33: “Enti e privati hanno diritto ad istituire scuole, senza oneri per lo Stato“. Art. 34: “La Legge, nel fissare i diritti e gli obblighi nelle scuole non statali, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”…e così, mentre nell’Art. 33, lo Stato non si fa carico degli oneri, con la SCUSA del trattamemnto equipollente contenuto nel’Art 34, il Governo trasferisce in continuazione finanziamenti alle scuole private che, (ma che coincidenza!) sono in mano quasi tutte alla Chiesa Cattolica. E così, si realizza il “colpo di stato morbido”. Una massa di decerebrati “istruiti” a credere alle vergini “ingallate” da Spiriti Santi e a “morti resuscitati”: e quando sei pronto a credere a certe stronzate, sei un perfetto automa nelle mani del potere. Possibile che i poveri (con le loro tasse) debbano finanziare le scuole dei ricchi? Quelle scuole da 600 – 1000 euro al mese che un operaio non potrà mai permettersi? SVEGLIAAA! E per depistare meglio la plebe, parlano del crocifisso: crocifisso sì, crocifisso no. Me ne sbatto del vostro “mortaccino” appeso al palo! E me ne sbatto, Bibbia alla mano. Deuteronomio 21, 23: “…perché l’appeso é una maledizione di Dio…”. Dateci i nostri soldi! Dateci la nostra scuola. Statale, pubblica e LAICA! (O ATEA, fate voi….)
il lento e inesorabile stillicidio imposto all’istruzione pubblica negli ultimi dieci anni é fra le cose più disgustose e repellenti che abbia mai dovuto vedere. Solo dei cialtroni possono immaginare di proteggersi stroncando in pratica il diritto all’altrui istruzione. Grazie a dio non ho figli.