Nessuna responsabilità  imputabile al medesimo.
La frase scritta a pagina 10 dell’ordinanza che scagiona Gioacchino Genchi da ogni colpa di reato, riassume meglio di ogni altra parola la posizione dell’ex consulente di Luigi De Magistris.
Nessun giornale e nessuna televisione risulta abbia dato equa visibilità  alla conclusione di questa vicenda, come ciò che fu fatto quando Gioacchino Genchi subì la perquisizione nel suo ufficio col momentaneo sequestro dei computer, ordinata dalla procura di Roma.
Di seguito, pagina per pagina, la sentenza integrale a firma del presidente Francesco Taurisano.

pagina 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22.

21 pensiero su “Gioacchino Genchi non imputabile”
  1. le assoluzioni di De Magistris e Genchi ci fanno sperare nel crollo tassello dopo tassello della casta.
    certo otto pagine per il divorzio di Berlusconi e nessuna parola per genchi… mi sembra non normale.
    ma siamo in Italia: si vedono cose strane!

  2. Perdona la domanda caro Martinelli
    paradossalmente, e qualora il divorzio Lario-Berlusconi scivolasse in beghe penali, Veronica in che modo potrebbe tutelarsi? Il Premier é pur sempre immerso nel bunker Lodo.
    Grazie per l’eventuale risposta
    Con simpatia Umberto

  3. grazie daniele é commovente vedere quanta passione genghi metta per far venire a galla verità  troppo scomode per chi staziona nella cabina di comando….
    e che ogni tanto la giustizia abbia la meglio su chi la vuole cieca sul serio non può che far piacere a chi ancora ha delle speranze per questa povera nazione più volte violentata
    grazie anche a salvatore borsellino che delle stragi dei due giudici ne ha fatto una missione di vita
    un piccolo appunto a marco di napoli: di questa fastosa e volgare dinasty di casa berlusconi possiamo farne a meno senza peraltro perderci il sonno se le spartizioni non soddisfano gli eredi legittimi e illegittimi
    buon pomeriggio a tutti

  4. Lei: ad ognuno il 20 per cento. Ma così Marina e Piersilvio finiscono
    in minoranza. I più giovani vogliono avere posti di responsabilità  nelle aziende

    Otto miliardi tra Silvio e Veronica
    la lite di Arcore sull’eredità  dei figli

    MILANO – Va bene la polemica sulle veline in lista alle europee. Ok le questioni di principio sul “potere senza pudore”. Dietro le quinte della telenovela di Arcore però – dove gli scontri Veronica-Silvio si alternano ai sorridenti ritratti di famiglia (allargata) sui giornali di casa – c’é anche una piccola questioncina da 8 miliardi, ville escluse: la divisione dell’impero del presidente del Consiglio.

    L’argomento, per ovvie questioni di delicatezza, non é mai stato esplicitato da nessuno. Da anni però i più fidi consiglieri del premier, da Bruno Ermolli a Ubaldo Livolsi, sono al lavoro con il bilancino per trovare un punto di equilibrio – emotivo, manageriale e finanziario – tra le due “anime” (che non si sono mai troppo amate) di casa Berlusconi: Marina e Piersilvio, figli di primo letto del matrimonio con Carla dall’Oglio, da una parte; Barbara, Eleonora e Luigi, nati dalle nozze con Veronica Lario, dall’altra. E la quadratura del cerchio, ad oggi non é ancora stata trovata.

    Le certezze sono solo due. La prima – evidente a tutti – é che la posta in palio é altissima: nelle disponibilità  del Cavaliere, oltre alle ville sparse per il mondo, ci sono 3 miliardi di euro in azioni Mediaset, Mondadori e Mediolanum, 4 tra liquidità  e riserve in Fininvest e qualche spicciolo – 752 milioni – parcheggiato nelle holding personali. La seconda certezza é che qualunque cosa succeda nessuno finirà  sul lastrico. Una prima fettina del tesoro di famiglia, infatti, é stata già  distribuita nel 2005 quando Berlusconi, per questioni di equità , ha aperto il capitale Fininvest ai tre figli di Veronica che sono andati ad affiancare nell’azionariato del Biscione Marina e Piersilvio con una quota del 7% a testa. Tutti così, un dividendo dopo l’altro, sono già  riusciti a mettere da parte un piccolo tesoretto personale: Barbara e i fratelli hanno accumulato 315 milioni di disponibilità  liquide. Marina ne ha in cassa un’ottantina. Piersilvio, più parsimonioso, ha sul conto in banca più o meno 200 milioni.

    Il problema é cosa succederà  ora. I soldi, va detto, non sono tutto. Anche se sulla spartizione dell’impero berlusconiano Silvio – che vuol dividerlo a metà : il 50% a Marina e Piersilvio e il 50% agli altri – e Veronica – che spinge per distribuire il 20% a testa, regalando il controllo ai propri figli – hanno idee diverse e poco conciliabili. La vera bomba ad orologeria che spiega forse il nervosismo di questi mesi é però un’altra: i piccoli Berlusconi crescono. I 18 anni li hanno passati da parecchio (senza il padre alla festa di compleanno, ha fatto sapere Veronica). E più che denaro si preparano a chiedere un posto nelle aziende di famiglia.

    Su questo fronte la situazione é un po’ più complessa. Marina in Mondadori e Piersilvio in Mediaset – dopo essersi fatti le ossa sotto le ali di Maurizio Costa e Fedele Confalonieri – sono oggi in pratica i capi delle due società . Difficile insomma trovare un posto al sole per altri. Non solo. Nelle loro rare esternazioni pubbliche, i tre fratelli minori hanno dimostrato, in merito, di aver già  le idee chiare. E non sempre si tratta di concetti in linea con lo status quo di Arcore. “Fosse stato per noi, avremmo venduto da tempo le tv di casa a Murdoch”, hanno dichiarato nel 2004 Barbara (24 anni e autocandidata a un posto in Mondadori) ed Eleonora (22). Il ventenne Luigi, che pareva volersi occupare solo di Milan e fede (”ogni volta che lo cerco al telefono mi dicono di richiamare perché sta pregando”, ha raccontato qualche anno fa il premier), ha iniziato a camminare con le sue gambe: studia alla Bocconi, gestisce i soldi delle sorelle, é entrato nel cda Mediolanum e – “per una questione di responsabilità â€, ha spiegato – ha già  fatto sapere di voler lavorare nel gruppo.

    Non solo: il suo primo investimento autonomo (5 milioni) l’ha fatto in un fondo della Sator di Matteo Arpe, l’ex ad di Capitalia uscito dalla banca romana dopo uno scontro al calor bianco con Cesare Geronzi. Peccato che il 73enne presidente di Mediobanca sia il banchiere di fiducia del padre e il regista dell’ingresso di Fininvest in Piazzetta Cuccia, il salotto buono da cui il premier può monitorare con discrezione dossier caldissimi come Rcs-Corriere della Sera, Telecom e Generali.

    Mettere assieme tutti questi tasselli per i consiglieri del Cavaliere non sarà  semplicissimo. Veronica, che con la sua Finanziaria Il Poggio controlla immobili a Milano, Bologna, Olbia, Londra e New York, pare sistemata. La differenza d’età  tra i due figli maggiori e i tre minori, in teoria, potrebbe consentire di trovare spazio per tutti. In fondo quando Barbara avrà  l’età  che ha oggi Marina (42 anni), la sorella maggiore sarà  una splendida sessantenne che a quel punto, forse, potrebbe lasciarle senza troppi rancori il timone della Mondadori.

    Il presidente del Consiglio, scosso dalle fibrillazioni familiari di questi giorni, ci conta, nella speranza che alla fine tutti i pezzi del puzzle vadano a posto senza troppi drammi. Intanto, visto il gelo a Macherio, ha iniziato a mettere qualcosa da parte anche per sé. E a gennaio, alla faccia della crisi e dei guai dinastici, si é regalato dividendi per 169 milioni.

  5. ….dal blog di Genchi :

    Nel silenzio più assoluto delle Istituzioni dello Stato preposte al controllo di legalità  dei magistrati, ritengo doveroso pubblicare la diffida che il 23 aprile 2009 il mio legale, l’avv. Fabio Repici, ha inviato al Procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara ed ai Procuratori Aggiunti Nello Rossi e Achille Toro che, con il Sostituto Procuratore Andrea De Gasperis hanno inopinatamente rifiutato la restituzione dei reperti informatici e dei dati sequestrati illegittimamente dal ROS presso il mio studio il 13 marzo 2009, a seguito di una perquisizione e di un sequestro annullato in toto dal Tribunale del Riesame di Roma, con le ordinanze dell’8 aprile 2009.
    Gioacchino Genchi

    Ciao….

  6. OT

    Il revisionismo subdolo.

    “I repubblichini? Erano al 100% partigiani di destra. Non e’ che fossero delle persone da cancellare dalla storia, perche’ hanno avuto la loro parte e credevano in alcuni valori. I repubblichini sbagliavano sicuramente, perche’ la Repubblica di Salo’ non e’ certo stata una gran bella cosa, pero’ sono esseri umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealita’. Mussolini ha perso la guerra perche’ era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin. Leggendo i diari, giorno per giorno, per 5 anni dal ’35 al ’39, cioe’ alla vigilia della decisione di entrare in un conflitto mondiale gia’ iniziato, posso assicurare che trovo Mussolini un uomo straordinario e di grande cultura. Un grande scrittore, alla Montanelli, i suoi diari sembrano cronache di un inviato speciale, con frasi brevi e aggettivazioni efficaci come raramente ho letto. Non e’ colpa di Mussolini se il fascismo divento’ un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del duce in cui critica i suoi uomini che hanno falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo fascismo era di natura socialista. Non ho paura di diventare impopolare con queste rivelazioni, perseguo solo la ricerca della verita’. Io non ho alcuna intenzione di fare apologia ne’ del fascismo ne’ di Mussolini. Ho scoperto nei diari di Mussolini la figura di un grande uomo. Ha commesso errori ed e’ gia’ stato condannato dalla storia. Ma da questi scritti viene fuori una figura diversa da quella che ci e’ stata propinata dagli storici dei vincitori, non era un buffone, non era un ignorante e tantomeno un sanguinario. Era un uomo buono. Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori”.

    Marcello Dell’Utri
    4 maggio 2009

    ….

    P.s.
    Il post e il video su Genchi sono molto belli.

  7. Buongiorno a tutti.
    X MARCO
    Quel signore é Salvatore Borsellino,il fratello di Paolo Borsellino.Sta impegnandosi tantissimo per far luce su quelle vicende che tentano in tutti i modi di oscurare.Gira l’Italia per svegliare la gente come sta facendo,tra l’altro, anche Pino Masciari.Speriamo che persone come queste diradino la nebbia.Ciao.

  8. Grandissimo Daniele. Grazie.
    E anche il trasferimento a Cremona della Forleo é stato illegittimo:
    http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_01/il_tar_riabilita_la_forleo_Giuseppe_Guastella_eeedd794-3628-11de-a78d-00144f02aabc.shtml
    Voglio queste notizie date ai TG.
    Professionisti bravi e corretti sono stati massacrati e adesso nessuno dirà  all’itagliano in coma mediatico che niente di quello di cui erano accusati é vero.
    Che schifo.

  9. E dopo DeMagistris anche Genchi assolto, alla fine ogni tanto qualcosa di buono in Italia succede, é solo triste che su neanche un giornale sia riportata la notizia!

Lascia un commento