Antonio Bassolino é fra le 30 persone rinviate a giudizio nell’ambito del processo sullo scandalo dei rifiuti. E’ imputato di abuso d’ufficio. Tra le sue dichiarazioni per difendersi ha detto che firmava le carte senza nemmeno leggerle.
Sotto inchiesta ci sono alcune società  controllate da Impregilo che avevano in appalto lo smaltimento dei rifiuti nell’inceneritore di Acerra (NA). Impianto che non é mai entrato in funzione nonostante quelle società  abbiano incassato milioni di euro dallo Stato da destinare alla gestione dell’attività  di smaltimento.
Ebbene, la Procura di Napoli ha scoperto che gli unici ad incenerirsi nel nulla sono stati i milioni di euro. I rifiuti, invece, sono stati abbandonati in discariche abusive dell’entroterra napoletano, che col loro percolato hanno inquinato alcune falde acquifere.
Le responsabilità  sono molteplici: si va dalla truffa aggravata e continuata a responsabilità  di tipo ambientale. Per individuare in quali tasche siano finiti i milioni di euro la Procura partenopea ha sequestrato i conti correnti riconducibili a Impregilo per un valore di 750 milioni.

Il processo, iniziato meno di un anno fa, alla sua quinta udienza di mercoledì scorso, era ancora alla fase della costituzione delle parti. Durante le ultime udienze di luglio e settembre si erano costituiti parte civile oltre 200 comuni campani in qualità  di parti lese. Chi perché si é ritrovato sul proprio territorio discariche abusive, chi perché ha avuto l’acqua inquinata dai propri rubinetti, chi invece, apparentemente senza motivo perché privo di documenti. La richiesta, ovviamente, serve a tradurre il tutto in risarcimento economico.
Ognuno dei comuni ha nominato un proprio avvocato in aula. L’effetto é stata la lievitazione della mole di lavoro per il collegio giudicante, che ha dovuto esaminare tutte le richieste una ad una, accettarle e fare appelli della durata di 2 ore per accertare i presenti in aula. Durante il rosario dei nominativi, moltissimi gli avvocati sostituti e moltissime le richieste di rinvio per vizi di forma. Ad esempio per recapito tardivo di un giorno della ricevuta di ritorno della raccomandata di convocazione del Tribunale, errorini di battitura dei documenti, interpretazioni errate di alcune frasi e richiesta di ammissione in parte civile per conto di nuovi comuni dell’ultima ora.

Un giochino alla presa per i fondelli al quale il collegio giudicante presieduto da Giovanni Fragola Rabuano ha detto stop. L’ordinanza letta dopo quasi 3 ore di camera di consiglio si può sintetizzare così: i comuni che hanno fatto richiesta di costituirsi parte civile entro il 2 luglio scorso rimangono ammessi. I richiedenti successivi no altrimenti il processo non va più avanti.
La sensazione é chiara e lampante nel suo paradosso, ossia che i sindaci alleati di Bassolino gli si siano rivoltati contro per traghettarlo verso la prescrizione. Anche la sindaca di Napoli Rosa Russo Jervolino si é unita al giochino. Tramite il suo avvocato, prima con con la richiesta di ammissione in parte civile nei riguardi delle società  inquisite, poi nei confronti delle persone fisiche.

Ma ora non ci sono più scuse. Si passa alle fasi preliminari: nei prossimi 5 mercoledì già  a partire dal 19 novembre per sentire accusa e difesa. Il 10 dicembre é previsto il dibattimento vero e proprio.
Problema: il Procuratore di Napoli Vincenzo Galgano ha vietato ai giornalisti di registrare e riprendere le fasi processuali. Decisione che non capisco vista la valenza pubblica del procedimento. Siccome quel processo lo sto seguendo per la Rete, e l’ultimo videoservizio l’ho potuto fare soltanto all’esterno del carcere, ho deciso di spedire una mail all’indirizzo pg.napoli@giustizia.it col testo che segue, nella speranza che serva a qualcosa.

oggetto: registrazione audio video processo Bassolino

Daniele Martinelli giornalista
https://www.danielemartinelli.it

Cortese att.ne
Dr. Vincenzo Galgano
c/o Procura di Napoli

Egr. Dr. Procuratore

In merito al processo sullo scandalo rifiuti in oggetto, ho appreso che nell’aula bunker del carcere di Poggioreale in cui si tengono le udienze, Lei ha vietato la registrazione audio e video delle fasi dibattimentali.

Decisione che, in qualità  di giornalista, sono costretto a rispettare ma che mi permetto di chiederLe di rivedere, in virtù della valenza pubblica che il processo in questione assume.

Intanto perché ci sono persone imputate che dovranno spiegare dove sono finiti i nostri soldi di cittadini che dovevano essere impiegati per lo smaltimento dei rifiuti nell’inceneritore di Acerra, finiti, come anche Lei saprà , in discariche abusive.

Inoltre perché fra gli imputati c’é un funzionario pubblico pagato con i nostri soldi che risponde al nome di Antonio Bassolino, attuale presidente della regione Campania, chiamato a spiegare alla Corte come abbia potuto firmare documenti relativi all’incenerimento dei rifiuti senza nemmeno leggerli.

Per il diritto e il dovere di informare i cittadini, vista la mole di soldi scomparsi e la presenza di un imputato eccellente, Le chiedo di annullare il divieto e permettere che ripresa e registrazione con registratori e videocamere delle fasi dibattimentali del processo, possano costituire un utile e prezioso documento a disposizione dell’opinione pubblica, nel rispetto del diritto dovere di cronaca, per altro garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione.

Per quanto attiene la mia attività , le mie immagini vengono diffuse in Rete e linkate da vari blog, fra cui quello di Antonio Di Pietro, Beppe Grillo e il mio, all’indirizzo www.danielemartinelli.it

Certo di un cortese riscontro porgo cordiali saluti.

Daniele Martinelli

15 pensiero su “Bassolino non si processa e non si filma”
  1. Reykjavik, 15 nov. – (Adnkronos/dpa) – Esasperati dalla crisi economica che ha travolto l’Islanda, migliaia di manifestanti hanno lanciato uova, pomodori e carta igienica contro la sede del parlamento di Reykjavic. I dimostranti hanno chiesto anche nuove elezioni e le dimissioni del primo ministro Geir Haarde.

  2. Hai ragione, Roberto G., siamo fuori da tutte le stanze che contano. La tristezza é che oggi ci sono le conoscenze e le tecnologie per poter attuare delle svolte epocali, e invece quelli delle stanze dei bottoni decidono l’arresto per il privato che scarica i materiali ferrosi per strada. Penosi.
    Speriamo almeno che la triste macchina della nostra cosiddetta “giustizia” riesca ad attribuire qualche responsabilità  a chi ce l’ha.

    @ Raffaele: “diritti inviolabili dell’uomo”…Che noia! 😉
    Secondo me avremmo un bel riciclo nella classe politica se potessimo applicare loro la legge del taglione, eh eh eh

  3. Daniele la mia era una domanda provocatoria.

    Certo che la soluzione é quella che hai indicato. Ma la sostiene soltanto Montanari e qualche grillino, cioé gente totalmente fuori dalle stanze dei bottoni che ha la grave colpa di non avere le mani in pasta con affaristi, cementificatori e quant’altro.
    Ciao.

  4. @ Roberto G.
    Roberto, non hai considerato la terza alternativa, che é poi la soluzione di tutto. Raccolta differenziata riciclaggio, come già  avviene da tempo nei paesi più evoluti. La minima parte di rifiuti che non può essere riciclata può essere smaltita con cicli “a freddo” senza inquinare aria e acqua.

    @ Daniele Martinelli
    Daniele, non credo che Vincenzo Galgano ti risponderà , e se lo farà  dirà  qualche frase di circostanza senza comunque tornare sui suoi passi. Spero di sbagliarmi, se cosi fosse spero di vedere l’esito dei dibattimenti in aula. In tv viene naturalmente tutto taciuto o sottovalutato. Accendi e vedi la talpa, l’isola, la fattoria etc… che squallore…

  5. Non c’é dubbio che anche Bassolino & co. la faranno franca. In galera in Italia ci finisce solo chi non ha santi in paradiso.

    Certo che tra discariche e inceneritori é una bella scelta:

    crepare per contaminazione di terreni e falde acquifere o crepare per tumori provocati da nanoparticelle e altre schifezze indotte dalla combustione? Ai posteri l’ardua sentenza.

  6. Sarebbe una bella “sanzione” Caterina…purtroppo i diritti inviolabili dell’uomo valgono anche per queste persone!…penso che se Beccaria vivesse in questo periodo storico, avrebbe dei dubbi sulla sua, per me fantastica, analisi della pena.

  7. Grazie che ci informi, Daniele. Chissà  se anche i giornalisti dei TG hanno fatto richiesta di poter riprendere… eh eh
    Bravo il giudice, che ha messo dei paletti. La giustizia in Italia é una farsa, come ben ci mostrano Ghedini & co.
    Per chi sarà  accertato colpevole, propongo pene educative che non affollano neanche le patrie galere: restituzione del maltolto e obbligo di scontare la pena dimorando nei siti dove sono stati abbandonati i rifiuti tossici, cibandosi esclusivamente di prodotti locali e bevendo l’acqua delle fonti contaminate.

  8. Daniele, sei sempre in prima linea in ogni situazione dove é importante denunciare ingiustizie, illegalità , corruzione, malcostume, soprusi, problemi…
    Grazie per quello che fai con tanta passione e tanto impegno.
    Ti seguo sempre con stima e affetto
    Elena

  9. Daniele,

    mi faresti una cortesia? Quando lo senti, visto ke oramai lavori per lui, gli chiedi a Di Pietro se la commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti del G8 ke lui e i suoi accoloti dell’IdV hanno contribuito ad affossare votando con lo psiconano nella scorsa ri-edizione del governo Prodi era ed é ancora una inutile perdita di tempo .. perché sai, adesso ke é rimasto fuori da palazzo e gli tocca di fare opposizione se non vuole sparire del tutto si é messo a fare il kompagno Berty peggio ke l’originale .. e la cosa non é tanto credibile, meno ke mai se a farla é uno sbirro celerino ke ha sempre difeso la categoria così come lui ha sempre fatto fino alla sentenza di ieri.
    I FATTI sono questi, fate vobis.

  10. Sono soldi pubblici che questi 30 hanno sperperato, e noi cittadini abbiamo il diritto ad essere informati. Non ci bastano le notizie del tgr Campania (che tralaltro non so neanche se il 13 novembre ha mandato il servizio sul processo).

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