In Italia fare informazione é un rischio. Ci si potrebbe trovare sull’uscio di casa un gruppo di militari per una perquisizione domiciliare con eventuale sequestro dei computer.
Com’é successo a Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi, autori di 2 inchieste sull’affare dei rifiuti campani in cui risultano coinvolti parlamentari ed esponenti di politica locale, finiti sulle pagine del settimanale L’Espresso.
Ai 2 bravi colleghi auguro di uscirne presto ed esprimo la mia massima solidarietà .
27 pensiero su “Perquisiti 2 giornalisti de L’Espresso”
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La differencia tra una sociedad per bene come la Unipol, davvero a disposicion del pueblo, del “pueblo che unido jamais sera’ vencido” ( y io soi da siempre de centrocentrocentrosin y no de sinistra pura, ma “el pueblo” es un termine nobilissimo, sin collocasion politica) y una mafiosa y fascia como la maf..ascistissima Banca Mafiolanum Nazistanum Camorranum Riciclanum Mediolanum degli Al Kapo..niani Massimo Doris, Ennio Doris y Edoardo Lombardi. La Unipol remborsera’ el nominale delle polize hacide con la satanistona avidissima ex Lehman. I mafiosi de Banca Ndrangolanum, Delinquentanum, Malavitosanum, Assassinanum, Piduistonanum Mediolanum dei fasci complottardissimi Massimo Doris, Ennio Doris y Edoardo Lombardi no. I Doris: che i soldi li han fatti grazie a riciclaggio de danaro criminale mondiale a oceani, dividend washing a palate hacido con Lehman, non per niente ( vedi 1,99 pc de Generali che essi han acido nel 1999, por el quale el corrottissimo, Giulio Tremonti, predispose una sanatoria fiscale ” ad Camorranum hoc”; Giulio Tremonti il cui partner sessuale mas frequentato es el gigolo’ nazigay Marco Brotto di Centrosim, messo li a trabajar, infatti, proprio por qs; non per niente Centrosim es llamada en todo el mundo: Centronazistsim; nada contro gli omosessuali, ma se noti, para mi, essi dovrebbero essere necessitanti de hacer outing, e non solo ingroppamenti nelle caverne) y schifosissimo abuso di mercato, mas manipolaciones dei corsi dello stesso, sistematicamente hacido contra todos los meiores antiBerlusconianos della Bolsa Italiana. Especially via nazifascist extremely corrupted Daniel Hegglin of Morgan Stanley. Ma voi sapete, infatti, che al momento, Banca Narcoscolombianum, MicheleSindonanum, LicioGellionanum, AlCaponanum dei camorrachic Ennio Doris, Massimo Doris y Edoardo Lombardi, es indagata en mezzo mundo por aver riciclato quintali de dinero mafioso russo, thailandese, turco, italoamericano, siculo/calabro/campano, mas sudamericano? Googlate Banca Mediolanum Jose Bonton y leggerete. George W Bush hace de tutto para tener todo esso emboscado, para non imbarrazzare l’Al Kapo..ne Silvio Berlusconi, ma essa, es la pura verdad. Y el cerebro che de verdad comanda en Banca Goebbelsianum, Cocainonanum, Prostitutanum, Estortanum, sMazzettanum Mediolanum, dei criminal mason freaklechic Massimo Doris, Ennio Doris y Edoardo Lombardi, al momento, el cinghiale crudelissimo Attilio Ventura ( porque infatti, indusse al suicidio 4 suoi ex dipendenti nella sua satanistissima ex Banca Leonardo, y che ora, cacciato dalla stessa, si e’ rifugiato, guarda caso, non per niente, tra altri super stra delinquenti como el, nel Board di Mafiaset Nazistset Mediaset;;;; como dicevano gli irlandesi 400 anni fa’? ” “i porci alla fine si ritrovano sempre nel porcile”; para mi, esso, es, in qs caso, un azzeccatissimo proverbio) intanto sta’ incitando i mafiosi “chiclefreak/freakout” gia non poco citati, de Banca Ladronanum, Scipponanum, Ciulasoldanum Mediolanum, gli snobboni Ennio Doris, Massimo Doris y Edoardo Lombardi, a non rimborsare nulla delle polize Lehman a nessuno. Che schifo i Berluscones, che assassini, che mafiosi, che nazisti, che luridi, che carogne, che puzzoni, che …..sia, revolucioooooooooooooooooooooo n
Jose Bonton Medellin Colombia
Ps 1 y outro incoraggiamento in qs senso de non rimborso, sta’ arrivando dal kapo di Assosim, el Sandro Bondi della Bolsa de Milano, Michele Calzolari, corrottissimo y abusador sia a livello maccartistico, che, dicono, de giovinetti; membro di varie massonerie sataniste ma dell’Opus Dei pure, como dire, “meglio avere 23090930909409409 faccie y so, essere una serpe, un biscione como quello de Canale 5, y non un hombre; meglio esso, ma avendo padrini ovunque”.
Ps 2 Attencion, informacion importantissima, para terminar: l’ex super donnaiolo, ex man of 1000000 scandals, ex pesante cocainomane, ex nazistissimo PIETRO TERENZIO scrive ora sul web “Corso Bovio fu fatto assassinare da Silvio Berlusconi”. Googla a tal proposito, de stra verdad.
Silvio Berlusconi, si puo’ tirare giu. Ma via Walter Veltroni, “el moscioninciucione”, y dentro uno con le palle, focosissimo, si no altro che ventennio: Italia a picco sotto maf..ascismo Berlusconiano and that’s hit ( vedi ultimamente spread Btp/Bund, again) Sveglia, wagliunce italianoooooooos. Pietro Terenzio non sniffare piu’, pls, stai migliorando, non ricascarci mas, por favor.
[…] da DanieleMartinelli.it In Italia fare informazione é un rischio. Ci si potrebbe trovare sull’uscio di casa un gruppo di […]
[…] da DanieleMartinelli.it In Italia fare informazione é un rischio. Ci si potrebbe trovare sull’uscio di casa un gruppo di […]
Cavolo sta accadendo veramente quello che era scritto nel piano della p2(rinascita democratica)controllo dei mass midia,tv,radio,giornali,ecc ecc poi i magistrati ed infine una republica presidenziale con il futuro presidente che già si sta spianando la strada,ichi non ci sta e da fastidio viene fatto fuori non fisicamente,(x ora)ma in modo da soggezionarli,di umiliarli,di rendergli la vita difficile se non impossibile,noi il popolo,come possiamo sopportare tutto ciò impassibili?almeno x la maggioranza degli Italiani é così.L’unica possibilità x difenderci é il voto,ma lo utiliziamo malissimo anzi ci fracciamo molto male,come dei masochisti (povera Italia)
PER AKILLE.mussolini mandò in sicilia il prefetto Mori(il prefetto di ferro)in effetti la mafia militare fu sconfitta in pochissimo tempo.Ma Mori voleva sconfiggere anche la mafia pensante, quella dal colletto bianco,la mafia della classe borghese.Mori si imbatté con Cucco,gerarca fascista vicino a mussolini e grande mafioso.Quando mussolini venne informato, premiò Mori con tante benemerenze e attestati promovendolo di grado e trasferito ad altri incarichi lontano dalla sicilia.E CUCCO? naturalmente non gli successe nulla, continuò a fare il MAFIOSO.
Noi e tutti i cittadini onesti dovremmo fare un blitz nel parlamento e nelle aule comunali e cacciare a calci nel culo tutti sti delinquenti!!! Uno ad uno, per riprenderci il nostro paese. Se si continua così saremo trattati come servi della plebe e ci toglieranno anche il diritto di voto (dopo quello di preferenza…)
àˆ una cosa veramente vergognosa.
…come sempre, sta andando tutto in malora. Quello che mi stupisce però e che siamo tutti alla finestra a guardare quello che succede e basta. Ormai non ci stupiamo più di niente. Dovremmo chidere le strade, bloccare tutto, chiedere che venga fatta giustizia per tutti i torti che stiamo subendo. Ma ci rendiamo conto che siamo presi per il culo giorno per giorno, senza che nessuno possa reagire? Siamo arrivati a far perquisire le testate giornalistiche “non in linea” con il governo. Non mi stupirei a questo punto che tornasse la somministrazione dell”olio di ricino” a chi non si comporta come richiesto dal “regime”….. non fuggiamo dall’Italia, riprendiamocela. Antonio di Pietro, aiutaci tu!
Dal sito di Repubblica.it
“CASERTA, STRETTA CONTRO I CASALESI
SEQUESTRI E PERQUISIZIONI
Operazioni della Dia e della GdF tra Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa”
Ragazzi,riconosciamolo,la GdF ha perquisito la redazione dell’Espresso e sequestrato i computer di Fittipaldi e Di Feo solo per portarsi avanti con il lavoro e non per obbedire ciecamente ad un governo…come dire…autoritario(oggi non mi sento bene, mi sa che c’ho la veltronite)
Ho letto l’articolo dei due giornalisti su l’Espresso. Penso che li inserirò sul mio blog. Parlano dei rapporti tra Cosentino (PdL) e i Casalesi (camorristi). E anche altre cose che l’imprenditore Vassallo, collaboratore di giustizia per il processo ai casalesi, ha rilasciato ai due giornalisti. Queste informazioni non sono coperte da segreto giudiziario. E allora perché la GdF é andata a perquisire i loro pc?
Io non mi fido più di nessuno. I seguaci del Caimano criticano tanto i movimenti anti-stato, senza rendersi conto che l’antistato sono loro!!! Banda di ladri, avete derubato le anime, il cuore, le menti degli italiani!!! Che possiate crepare, viscidi uomini senza pudore (naturalmente ce l’ho con la casta)!!!
E’ possibile mai che un senatore accusato di gravi reati, si salva grazie al voto della maggioranza (204 contro 43) dei suoi “colleghi” senatori (PD e UDC in testa). Solo IdV e alcuni “coraggiosi” hanno votato per proseguire le indagini, e quindi il processo di questo losco individuo, che é deputato a rappresentarci, capite? Io non sono un criminale, questi qua non mi rappresentano per niente. Mi fanno solo schifo.
Scusate ma dovevo sfogarmi. Ogni giorno il mio fegato si attorciglia per via di questi viscidi, che puntualmente fanno o dicono cavolate. Li odio!
L’opposizione NON esiste.
Se esistesse farebbe il suo dovere OPPONENDOSI.
E’ solo una corsa ad accaparrarsi le poltrone.
E’ Palese che sono tutti D’accordo.
Pensateci Bene, Se Foste voi L’Opposizione, riuscireste a Dilogare ??”!?!?
Consiglio spassionato.
Smettete di stringere le Mani a chi non date fiducia.
W di Pietro – unico politico al momento NON ricattabile.
Anzitutto buongiorno a tutti. E’ da un bel po’ che non scrivo e che non leggo questo blog. Sono infatti in erasmus in Spagna e oltre a vedere (molto male) l’Italia da un paese straniero, posso finalmente respirare un po’ aria libera.
Detto questo, un breve commento: io leggo l’Espresso da sempre. E i fatti confermano che avevo ragione!
W L’espresso!!
Sono una “stagista”. Iscritta ad una delle 21 o 22 scuole di giornalismo in Italia. La prima volta in redazione 3 mesi d’estate per lo stage. In una città diversa da quella di residenza, senza alcun RIMBORSO!Ho scritto, soprattutto quando i redattori sono andati in ferie lasciando buchi…informativi.
Sto investendo soldi (e tanti) e tempo (2 anni)per poter accedere all’esame da professionista…ma che cos’é oggi il giornalismo?meglio sarebbe stato fare l’addetta stampa e collaborare con qualche testata…ma che delusione!L’ordine che fa?nulla. Sono sempre più convinta di aver preso al decisione sbagliata!!!i veri giornalisti, certo, non si trovano a insegnare nelle scuole…lì solo quelli “trombati” o “arrivati” che non hanno voglia di fare più nulla. Ah dimenticavo i “raccomandati”, pressochhé sconosciuti, ma vicini a chi conta!
La situazione sta diventando ogni giorno sempre più drammatica. Succedono cose assurde: veri e propi attentati alla democrazia.
Quello che é successo alla redazione de L’Espresso é gravissimo.
Gravissimo é il comportamento del Governo di maggioranza che sta stracciando qualsiasi diritto sancito nella Costituzione, che sta uccidendo la Giustizia, mentendo spudoratamente.
Veltroni oggi ha detto che c’é pericolo di autoritarismo. Ma va? Se n’é accorto adesso…
Perché l’opposizione non si muove? Cosa aspetta?
Noi cittadini non possiamo fare molto o perlomeno non nell’immediato.
Il Governo di opposizione deve assolutamente compattarsi e contrastare concretamente il Regime.
Non si può più attendere, é già tardi.
Il Paese é veramente a rischio dittatura.
…com’é, com’é che si chiamava…ah ecco, sì
in|ti|mi|da|zià³|ne
s.f.
1 CO parola, gesto volto a intimorire qcn., spec. per imporgli un determinato comportamento
Possiamo mandare mail di solidarietà all’Espresso, ma tante?
STATO DI REGIME!
Questo é il documento che l’ESPRESSO oggi ha pubblicato in edicola:
IL DOVERE DI INFORMARE
Per due volte nel giro di otto giorni i giornalisti Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi e la redazione de ‘L’espresso’ sono stati perquisiti su ordine della Procura di Napoli. Mai era accaduto qualcosa di simile: il sequestro ripetuto dei computer, l’utilizzo di decine di militari della Guardia di Finanza, entrati nella direzione de ‘L’espresso’, il decreto che dispone controlli indiscriminati nella redazione. Ai due giornalisti é stato formalmente intimato di farsi interrogare, minacciando l’accompagnamento forzato a Napoli, nonostante la legge riconosca il diritto al segreto professionale e la facoltà di tacere in quanto indagati.
La Procura di Napoli persegue ‘L’espresso’ per le due inchieste di copertina (’Così ho avvelenato Napoli’ e ‘Gomorra al Nord’) sul potere della camorra casalese e sulla devastazione ambientale della Campania. Sono articoli basati sulle dichiarazioni di Gaetano Vassallo, l’imprenditore che per vent’anni ha gestito il traffico di rifiuti tossici per conto dei padrini, e di Domenico Bidognetti, esponente di punta dell’omonimo clan. Nei verbali ci sono accuse pesantissime contro due parlamentari, il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino e il leader campano del Pdl, Luigi Cesaro.
La collaborazione con i magistrati di Vassallo e Bidognetti é stata rivelata da mesi, in seguito a provvedimenti presi proprio dalla Procura di Napoli, e questo giornale ha pubblicato solo i nomi di personaggi già arrestati, sotto processo o parlamentari. Questo perché, come sempre in passato, vogliamo esercitare il diritto di cronaca senza compromettere l’attività di indagine.
In un momento decisivo per il Paese, le accuse (si badi bene: le accuse) a un esponente di governo a cui viene affidata la gestione di risorse enormi non possono essere taciute. Così come non possono essere taciute le connivenze che hanno permesso per vent’anni di trasformare una parte della Campania nella discarica dei rifiuti tossici di tutta Italia e che hanno messo a repentaglio la salute di milioni di cittadini e distrutto l’immagine del nostro Paese.
Oltre al reato di violazione del segreto istruttorio la Procura di Napoli ha contestato ai giornalisti addirittura l’aggravante della finalità di agevolazione del clan dei casalesi. Questa accusa é un insulto alla storia de ‘L’espresso’, alla sua tradizione di giornalismo d’inchiesta, a tutto quello che é stato fatto negli ultimi anni, da quando abbiamo denunciato la degenerazione della politica in Campania e la minaccia del clan dei casalesi.
Quello che abbiamo pubblicato non ha suscitato la reazione della classe politica, dove maggioranza e opposizione non sono interessati a discutere l’opportunità o meno che parlamentari sotto inchiesta per legami con il più sanguinario gruppo mafioso restino in incarichi di governo. Quello che é accaduto con la duplice perquisizione di abitazioni, auto e persino motorini dei giornalisti, con i sequestri nella redazione e negli uffici della direzione, con le perquisizioni anche a collaboratori come Claudio Pappaianni estranei alla stesura degli articoli, rappresenta un attacco alla libertà di stampa e un atto intimidatorio nei confronti del diritto di cronaca.
Per noi la cronaca non é un diritto ma un dovere. Per questo proseguiremo il nostro lavoro, senza lasciarci impressionare da accuse insensate e provvedimenti smentiti in passato da ogni genere di sentenza italiana ed europea. Noi andiamo avanti, forti della stima dei lettori, del sostegno che ci hanno trasmesso in tutti i modi, grati della solidarietà che ci é arrivata da colleghi di tanti giornali e dalle associazioni di categoria e della fiducia del nostro editore. Perché in gioco c’é la libertà di stampa, che é l’essenza di ogni democrazia.
La libertà di stampa é una delle garanzie che un governo democratico, assieme agli organi di informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai cittadini ed alle loro associazioni, per assicurare l’esistenza di una stampa libera, con una serie di diritti estesi principalmente ai membri delle agenzie di giornalismo, ed alle loro pubblicazioni.
Si estende anche al diritto all’accesso ed alla raccolta d’informazioni, ed ai processi che servono per ottenere informazioni da distribuire al pubblico.
In Italia la libertà di stampa é sancita dall’Art. 21 della Costituzione
Questa perquisizione é solo l’inizio di un bavaglio posto alla libera informazione perché il popolo non sappia, perché é iniziato sul serio il regime, amici la resistenza o inizia subito o ci aspettano anni bui ben peggiori di quanto possiamo immaginare
@ Akylle
“L’azione di Cesare Mori continuerà nel biennio ‘26-’27, il numero degli arrestati raggiungerà livelli record e anche quello dei latitanti indotti alla «fuga» negli Usa dove ben s’accomodarono nei «ruggenti» anni del proibizionismo. In ogni caso sul finire del ‘27 il prefetto fu nominato senatore del regno mentre Mussolini alla Camera dichiarava solennemente «la Mafia é sconfitta».
In realtà , a) il prefetto Mori picchiò duro soprattutto sulla Mafia rurale e sui suoi strati deboli, b) usò metodi in linea con la logica del regime e quasi riesumando la guerra «contro il brigantaggio» condotta nell’Italia postunitaria, c) l’azione di Mori s’avvalse dell’opera di agrari e grandi latifondisti che trovarono così una legittimazione forte, durata in Sicilia fino alla soglia degli anni ‘70, d) Mori non distingueva tra colpevoli e innocenti e nel suo approccio «militare» del problema contava soltanto il numero dei prigionieri con cui chiudere ogni campagna operativa, e) l’azione di Mori fu usata anche per scopi poco limpidi e, va dato atto, fu lui stesso a riconoscere che la «qualifica di mafioso viene spesso usata in malafede.. come mezzo per compiere vendette, per sfogare rancori, abbattere avversari.» (S. Lupo, Storia della mafia, Roma, Donzelli, 1994) qui il riferimento più clamoroso é al caso di Alfredo Cocco, fascista della prima ora e esponente dell’ala radicale del partito in contrasto con latifondisti e vecchia nobiltà palermitana, (il Cocco fu così tolto di mezzo e la sua odissea politico-giudiziaria favorì giustappunto la convergenza tra l’ala conservatrice del Pnf e gli agrari siciliani), f) i metodi del Mori generarono diffuso malcontento nelle popolazioni interessate e queste finirono dunque per vedere nelle forze di polizia un esercito straniero da temere e nello Stato un nemico di cui diffidare a futura memoria, disperdendo definitivamente quelle tradizioni «risorgimentali» che avevano fatto della Sicilia elemento indiscutibile dell’unità nazionale (in Sicilia non c’é traccia del brigantaggio, secondo qualcuno «guerra di resistenza del sud», al consolidamento dello stato unitario dopo il 1860).
Queste e altre considerazioni sono deducibili consultando tra gli altri il testo di Duggan, La mafia durante il Fascismo che si avvale peraltro d’una introduzione di Dennis Mack Smith. Da notare che da una recensione di questo testo partì una accesa polemica tra Leonardo Sciascia e altri a proposito dei «professionisti dell’antimafia». Nell’articolo (I professionisti dell’antimafia, «Corriere della Sera» del 10 gennaio 1987) l’autore criticò il criterio di avanzamento di carriera dei giudici della procura di Palermo. Alcuni pensarono che, seppur in buona fede, Sciascia prendesse un clamoroso abbaglio, citando al proposito il caso di quella che sarebbe divenuta una delle vittime più illustri della lotta alla mafia: il giudice Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio del 1992. Col tempo le opinioni, alla luce anche di eventi ulteriori, si sono stemperate (vedi articolo «Contraddisse e si contraddì», sull’eredità civile di Leonardo Sciascia)”
a quando una retata in parlamento? tutti in galera WW L’ESPRESSO
Comprerò solo l’Espresso!!!!!!
Per risposta io questa settimana diventerò lettore assiduo dell’ Espresso !!!
Che schifo… altro che bel paese il paese dei ladri…
Per rispondere a Stefano Cocchi poi dovrei aggiungere che forse una delle esigue cose positive fatte dal fascismo é stato combattere la mafia in maniera veramente decisa, ad oggi invece la mafia la si favorisce e basta… Temo che ci ritroveremo presto in una situazione peggiore di quella del ’22 e questo mi inquieta moltissimo
non ha senso la cosa.
siamo nel piduismo!…che schifo
A quando i militari in parlamento?
auguri a chi rimane in questo belpaese…di merda.
Siamo veramente alle comiche finali: un giornalista pubblica degli articoli che riguardano qualche politucolo affiliato alla camorra e per questo viene messo sotto indagine dal GICO?
1922 is coming back.