Apprendo dal sito voglioscendere che le intercettazioni pubblicate da Panorama erano coperte da segreto. E che l’autore stesso del pezzo lo rivela. Non avendo io comprato Panorama (non lo compro mai) non potevo scrivere con certezza ciò che dubitavo soltanto. Ossia che quella trasmissione delle intercettazioni da Procura a Procura fosse coperta da segreto perché non comunicata alle parti interessate. Dalle quali, peraltro, emergono dichiarazioni che dimostrano come Prodi non avesse avuto nessuna intenzione di raccomandare parenti e amici a nessuno. Quindi é tutto come previsto: Maurizio Belpietro ha permesso la pubblicazione di intercettazioni vietate, ben sapendo che pagare una penale, val bene un investimento per la causa del suo capo di governo, affinché possa attaccare le intercettazioni che lo riguardano in prima persona, perché accusato di corruzione dalla Procura di Napoli nella vicenda di Agostino Saccà , in veste di capo dell’opposizione che tenta di corrompere il direttore di una rete televisiva pubblica, peraltro teorica concorrente delle sue, a scopi personali. Oltre che far sapere di voler mettere sul piatto l’ennesima legge ad personam all’ordine del giorno del suo governo altrettanto ad personam.

Purtroppo, oggi, la confusione é doppia. Nessun giornale degno di tale nome ha sbattuto in prima pagina il chiarimento, a parte L’Unità . Tantomeno Sergio Romano.
Mario Giordano sul suo Giornale si arrampica sugli specchi ed elogia Maurizio Belpietro “straordinario giornalista sempre sul pezzo che fa (benissimo) il suo lavoro e che anche se a Veltroni e D’Avanzo può apparire strano, quando ha una notizia la pubblica“. Giordano elogia anche l’autore del pezzone Gianluigi Nuzzi, “anche lui della scuola del Giornale, uno dei migliori rabdomanti di scoop che ci siano in circolazione“. Bene, sappiamo che dovrà  essere Nuzzi a rivelare ai magistrati chi gli ha passato illegalmente quelle intercettazioni. Ma Giordano, non contento, continua nella sua patetica pantomima, sostenendo di essere “pronto a scommettere tutto quello che ho di più caro per ritenere che a Panorama hanno deciso di pubblicare quelle intercettazioni con la loro testa e che Berlusconi lo ha saputo soltanto vedendo la copertina“. Infatti sappiamo che alle spalle di Berlusconi lavora una banda di scribacchini a libro paga (come Giordano), pronti a creare casi inesistenti per sostenergli le cause, anche le più illegali, senza spiegare la verità  dei fatti. Ma l’indomito Giordano se la prende con quelli della sinistra che difendono la libertà  di stampa “in contrasto con la teoria secondo la quale gli editori devono censurare i direttori“. Insomma, un minestrone senza contenuti che si abbarbica a stravaganti e inesistenti poteri della sinistra.

Chiedo a Giordano quali poteri della sinistra visto che in parlamento non esiste! Il quotidiano Repubblica? Che se aveva una buona occasione per chiarire la vicenda in prima pagina, ha evitato di farlo sostituendo il tutto con un concentrato di dichiarazioni storte e poco edificanti? Nessun titolo e nessuna civetta in prima pagina, solo un paio di articoli confusionari a pagina 9.
Il primo, a tutta larghezza, recita “Giustizia, l’allarme di Grasso sulle barricate per difendere i pm” in cui il procuratore difende, come previsto, l’indipendenza dei magistrati riferendosi alla figura di Giovanni Falcone, e solo 2 righe dedicate al caso Prodi, dal quale ne ricava il timore che già  abbiamo tutti, ossia che questa storia serve proprio ai pirati della libertà  per accelerare l’ennesima legge vergogna.

A mezza pagina in un’intervistina all’ex guardasigilli Roberto Castelli titolata “Le intercettazioni sono uno scandalo ma Romano ha fatto una bella mossa”. si legge che il problema intercettazioni esiste perché c’é anche una questione di fuga di notizie. Infatti chi ha passato quelle intercettazioni al dipendente di Berlusconi non poteva farlo. E’ già  vietato. Ma Castelli tira diritto sostenendo che “in Italia ci sono troppe intercettazioni“, senza porsi il problema che in Italia ci sono anche troppe mafie. Ritiene che “i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario devono stare in equilibrio. Se uno schiaccia l’altro é in pericolo la democrazia“. Peccato che con la legge sulle intercettazioni la Democrazia riceverà  il colpo di grazia proprio dall’esecutivo. Ecco allora che secondo Castelli “servono paletti per evitare derive patologiche” (quelle di cui é già  vittima Berlusconi). Castelli aggiunge che “Prodi fa bella figura a buon mercato e incassa risonanza mediatica perché la storia succulenta che emerge dai colloqui pubblicati dimostra che l’autorizzazione non vale nulla“. Infatti di succulento c’é che Prodi, a differenza di Berlusconi, non ha raccomandato e tentato di corrompere nessuno.
Secondo il fido Castelli “le intercettazioni sono utili se perseguono l’accertamento dei reati, ma se tutti siamo spiati no“. Infatti nessun magistrato si sognerebbe di spiare per il solo piacere di farlo, se non per accertare l’esistenza di reati. Quindi Castelli dice panzane e rilancia sostenendo che se “le intercettazioni sono strumento di lotta politica per spiare gli avversari – alludendo alle solite toghe rosse – é ragione ancora più urgente per limitarle. Toh.

In fin dei conti il problema vero di questa vicenda é che l’editoriale del Giornale e l’intervistina di Repubblica vengono prese a modello da tutti i tg, dal primo al sesto canale, mentre la versione vera dei fatti riportata anche da Marco Travaglio rimarrà  sull’Unità  e su voglioscendere per pochi intimi.
Questa é la differenza fra il potere delle panzane urlate in una dittatura, dalla verità  dei fatti diffusi in una democrazia libera.

21 pensiero su “Intercettazioni, il brutto show continua”
  1. Anche le intercettazioni, come tanto altro del resto, vengono impiegate per fini personali, politici, ricatti, pressioni, arrivando a minare le basi della democrazia. Accade lo stesso negli USA, dove il problema é simile per certi aspetti, completamente diverso per altri. E’ indubbio che vi sia un uso abnorme delle intercettazioni telefoniche. E’ altrettanto indubbio che vi sia un tasso di illegalità  diffusa, specie nella pubblica amministrazione, da paese del terzo mondo. Ora il quesito é: un governo deve affrontare i due problemi, da dove ci si aspetta che cominci? Dall’eliminare uno dei pochi strumenti investigativi efficaci, ed uno dei pochi deterrenti contro la corruzione ed il malaffare, oppure dalla riduzione del tasso di illegalità  della classe dirigente? Il presente governo ha iniziato nel primo modo. Qualche sospetto, questa scelta, dovrà  pure farlo venire ….

  2. La crisi economica si sta facendo sentire, e Berlusconi pensa alle intercettazioni. Belpietro gli serve una bella intercettazione illegale, cioé ancora coperta dal segreto istruttorio(si chiama così?), e il Cainano fa una figura di merda con Prodi, che giustamente non ricambia la “farsa-solidarietà ” del Cavaliere. In questo caso Veltroni dovrebbe prendere spunto dal vecchio Romano Prodi, forse uno dei pochi che può contrastare il 71enne in overdose da Viagra. E i giornali non ne parlano, ma questa non é una novità . Oggi (ovvero l’ 1/9/08) il TG1 chiude con una notizia troppo interessante (é ironico)!: Putin ha addormentato una tigre con il suo fucile per poi montarle un microchip con lo scopo di studiare la povera bestia. Ma a noi che cavolo ci frega!?

  3. Queste sono le vicende che esprimono perfettamente lo stato della politica e della società  in Italia.

    Il solo fatto di parlare incessantemente di intercettazioni é la perfetta realizzazione del disegno Berlusconiano …

    Questa classe dirigente ha il grande potere di decidere sulle nostre priorità , e quel che é peggio é che noi siamo i primi a crederci. Non arriviamo alla fine del mese, ma temiamo di essere intercettati, Moriamo su strade e cantieri e temiamo di scendere in strada, in uno dei paesi più sicuri del mondo …

    Ci stanno mutando psicologicamente.

    La Gerontocrazia Dittatorial/Mediatica sta vincendo.

    Wil
    http://nonleggerlo.blogspot.com/

  4. Certo che Berluskazz é peggio di Pinocchio con complici il gatto e la volpe dei suoi pennivendoli.
    Tanto si sa che: ogni cosa detta in tv é tutto falso.
    Io non credo più a niente di quello che dicono e fanno.
    Anche Quark é manipolato.
    Tempo fa esaltavano i cancrovalorizzatori quando il despota era andato a Napoli.
    Figuriamoci!
    Ciao Daniele e buon lavoro come sempre…

  5. caro daniele ti passo una chicca: uno dei grandi sostenitori della legge bavaglio, paolo romani sottosegretario alle comunicazioni, mio coetaneo, era iscritto come me alla facoltà  di ingegneria nell’università  di pisa. tutti e due abitavamo a livorno e ci conoscevamo. ricordo che un giorno mi chiese se poteva preparare un esame insieme a me ed a un mio caro amico con cui abitualmente studiavo. accettammo la sua richiesta (io ed il mio amico) senza problemi e cominciammo a preparare l’esame. se la memoria non mi tradisce non ricordo bene se smise di studiare con noi perché cominciammo a prenderlo per il c..o perché non capiva niente oppure perché quando siamo andati a pisa a sostenere l’esame, al contrario di noi, lo hanno buttato fuori. sta di fatto che lui in ingegneria non si é laureato mai (leggi il suo profilo su wikipedia) io ed il mio amico si. leggo sempre il tuo blog, daccordo con te quasi su tutto, non mi é piaciuta la battuta sulle olimpiadi relativa agli sport praticati da quattro gatti (lotta greco romana). se i giovani seguissero di più quei tipi “puliti” di sport e meno lo stramaledetto calcio di cui, diciamo purtroppo, anche io sono appassionato, in italia le cose andrebbero un millimetro meglio. ciao

  6. E’ curioso vedere in che modo é stato preparato il “trappolone”.
    Il settimanale di proprietà  dei Berlusconi, Panorama, pubblica stralci insignificanti di intercettazioni a carico di Romano Prodi, dalle quali non emerge ASSOLUTAMENTE NULLA.
    Che non ci sia alcuna rilevanza penale in quanto emerso lo dice il settimanale stesso nel suo articolo. E stessa confessione sul fatto che si tratti di intercettazioni “rubate”.
    Ma questo non basta ad esimere i vari quotidiani italiani nel mettere la notizia delle intercettazioni in prima pagina.
    Berlusconi non perde un solo istante e subito si lancia nella strenua difesa di Prodi e nell’ennesimo attacco ai magistrati che attaccano tutti e non soltanto lui.

    Il piano fin qui é stato perfetto, se non fosse che Prodi ha risposto immediatamente. Prima ancora che potessero parlare gli altri del PD, dando l’ennesima dimostrazione di quanto ci toccherà  rimpiangere anche persone come lui…

    E il piano di Silviuccio é fallito così miseramente (per il momento…).
    Però per sua fortuna sono scesi in campo il senatore Polito e il ministro-ombra Tenaglia, che si sono nettamente smarcati dal caro Romano e hanno lanciato l’assist a Berlusconi, invocando accordi per nuove leggi sulle intercettazioni.

    E’ proprio vero: dove sarebbero i poteri della sinistra, caro Giordano? Dove li hai visti…?

    http://alessandrotauro.blogspot.com/2008/08/intercettatemi_31.html

  7. Di Pietro non é “pulito” (in quel senso), ed infatti in alcuni casi ha sostenuto la maggioranza insieme a tutti gli altri ma magari l’ha fatto anche per non far cadere il governo. E comunque quando dicevo di non metterlo in mezzo mi riferivo al fatto che é l’unico che fa vera opposizione. I suoi modi possono essere criticabili volendo, ma é l’unico che chiama le cose con il propio nome ed ha il coraggio di “gridare” a tutti chi é Belusconi e cosa sta facendo oltre al resto. Credo che questo gli renda merito.

  8. Invece Di Pietro, quando la legge Mastella la stavano facendo passare a fari spenti, la votò insieme a tutti gli altri.
    Mi sono limitato a rimarcare dei comportamenti contraddittori che poi ognuno può valutare come vuole.

  9. @ Roberto G.
    E… si. E … allora? Non capisco questa precisazione.
    Mi pare che nei suoi due anni di governo Prodi fu molto criticato, per non parlare di Mastella (ministro della giustizia, che é tutto dire)e di tutta la sinistra che non fece nulla per cambiare molte cose fatte dal governo precedente avendo il potere di farlo a cominciare dalla legge elettorale. Quindi di fatto regalando il Paese a Berlusconi. I “cattivi” come li chiami tu sono tutti, tutti quelli che governano non sapendo governare, affossando i diritti dei cittadini e limitando la loro libertà . Prima c’era il governo Prodi e si criticava Prodi, ora c’é il governo Berlusconi e si critica Berlusconi fermo restando che il peggio del peggio é lui.
    p.s. magari Di Pietro in mezzo non ce lo metterei…

  10. Mah! Secondo me siamo di fronte all’ennesima sceneggiata. Oggi il cattivo per antonomasia é Berlusconi mentre Prodi e Di Pietro sono gli sceriffi buoni.

    Ma sbaglio o la cosiddetta legge bavaglio Mastella, antesignana di quella che vogliono fare adesso, era stata partorita proprio dal precedente governo e votata di soppiatto alla camera col consenso di tutti?

    Vai Chicca, in bocca al lupo.

  11. Perdonate lo spam ma é per una buona causa!

    Libertà  sul web e caso Ruta. Sentenza shock

    Le motivazioni della condanna non appartengono ai contesti di una
    vera democrazia. Secondo il giudice, il blog Accadeinsicilia era addirittura un giornale quotidiano. Per l’informazione in rete potrebbe essere l’inizio del countdown.

    Il testo della sentenza emessa dal giudice Patricia Di Marco, che per la prima volta in Italia e in Europa ha condannato per stampa clandestina il curatore di un blog, non solo legittima la preoccupazione e la protesta che si sono levati dalle rete e dal paese negli ultimi mesi, ma offre ulteriori motivi di allarme. Come attestano le carte processuali e le note informative della polizia postale di
    Catania, la periodicità  regolare di “Accadeinsicilia” non é stata assolutamente provata. Non poteva esserlo del resto, trattandosi di un normale blog. Il giudice conclude nondimeno che il sito citato non era soltanto un periodico: era addirittura un giornale quotidiano, condotto in clandestinità . Un assurdo, evidentemente: ma per far quadrare il circolo di una condanna necessaria, a dispetto della discontinuità  di pubblicazione che emergeva dai dati, non ci poteva essere altra soluzione.
    Tale fatto giudiziario viene da un contesto difficile. Come
    testimoniano numerosi eventi, alcuni poteri forti della Sicilia, sottoposti a critica, stanno facendo il possibile per far tacere Carlo Ruta, reo solo di credere nel proprio lavoro di ricerca e documentazione. Basti dire che solo negli ultimi mesi sono state inflitte allo storico ben quattro condanne, a pene pecuniarie e risarcimenti ingentissimi, per complessivi 97 mila euro, presso tre
    tribunali della regione. La gravità  della condanna di Modica, pur rappresentativa del “senso della giustizia” che vige in taluni ambiti della frontiera siciliana, va comunque ben oltre gli scenari di riferimento, recando un naturale riscontro nell?attuale situazione politica, che sempre più pone in discussione le libertà  sancite dall’articolo 21 della Costituzione.
    Lontana dai motivi di una vera democrazia, ma prossima alle logiche che vigono a Teheran e a Pechino, la sentenza siciliana apre di fatto un varco pericolosissimo, offrendo ai potentati italiani, sempre più timorosi della libertà  sul web, un precedente per poter colpire i blogger scomodi, i siti che fanno informazione libera, documentazione,
    inchiesta. E’ quindi importante che la risposta a tale atto, già  imponente in rete e significativa in altri ambiti, si estenda ulteriormente.

    Giovanna Corradini (redattrice)
    Paolo Fior (Giornalista)
    Nello Lo Monaco (geologo)
    Vincenzo Gerace (cancelliere)
    Roberto S. Rossi (giornalista)
    Carla Cau (associazionismo ragusano)
    Serena Minicuci (giornalista)
    Vincenzo Rossi (giornalista)
    Teodoro Criscione (studente)

    Per contatti e informazioni: accadeinsicilia@tiscali.it – cell. 347-
    4862409 – http://www.giornalismi.info/vocilibere
    Per testimonianze: carlo.ruta@tin.it

  12. @abc

    Per quale ragione?
    Vai a vedere il post sull’abruzzo, leggi la legge regionale a cui fa riferimento Daniele e poi capirai a cosa mi riferisco, a meno che tu non consideri un consiglire regionale un “dipendente di ruolo”.

    Non mi sembra di aver detto una follia dicendo che uno citando un articolo debba averlo letto e non averne sentito parlare da un altro giornale o blog. Sto forse farneticando? Se la tua risposta é sì, abbiamo due idee diverse dell’informazione.

  13. A volte mi sento una privilegiata. Non che me ne faccia un vanto, anzi, dio solo sa quanto vorrei che le notizie non falsate, non manipolate che arrivano a me, arrivassero a tutti, propio tutti per poter contrastare questa dittatura insopportabile. I giornalisti complici che manovrano l’informazione per compiacere e favorire il loro datore di lavoro e padrone hanno una grande e grave responsabilità  nel favorire il declino sociale di questo Paese . Dovrebbero essere puniti per questo.

  14. e pensare che in un altro paese il mafionano sarebbe in galera da molti anni… solo in un paese marcio mafioso idiota poteva andare al governo, e infatti purtroppo…

  15. Scusa Daniele ma non dai mica il buon esempio! Capisco che faccia schifo comprare Panorama ma se vuoi scrivere un articolo o post a riguardo avresti dovuto fare lo sforzo di comprarlo, non farti raccontare la vicenda da un altro! Chi ti dice che sia giusto!? Controllo delle fonti innanzitutto!
    é questo che ogni volta cerco di fare capire a chi legge questo blog, controllo delle fonti in prima persona, per quanto possibile! e se ci sono link, specialmente alle leggi, andarli a controllare; altrimenti succede come l’altro giorno che Daniele scrive una castronata sulla buonuscita dei politici abruzzesi, scambiandoli per “dipendenti di ruolo”, nessuno se ne accorge e lui non rettifica nemmeno dopo che gli ho scritto (e non ha pubblicato la mia email).
    Ripeto che non voglio delegittimare nessuno e credo nell’attività  di giornalisti come Daniele, ma quando si parla di informazione libera e corretta é giusto che lo sia fino in fondo, avendo anche il coraggio di ammettere i propri errori.

    Chissà  che dopo averlo denigrato, attacato, distrutto, qualcuno non si accorga che il povero Prodi non era così male, diverso era il discorso sui componenti del governo.

  16. @ roberto
    ciao ti ho risposto sull’altro post perché questo non andava
    @ tutti
    buona serata vi lascio con un aforisma di brecht
    chi non conosce la verità  é uno sciocco. ma chi, conoscendola, la chiama bugia é un delinquente
    sempre dal bavaglio di travaglio capitolo berlusconi & mills, un processo da bloccare

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