La Rete cresce ogni giorno. Alcuni blog sono ordinariamente letti assai più di quotidiani cartacei. I quotidiani cartacei si analizzano e si criticano a vicenda: dal Corriere che cita il tal pezzo dell’Unità , a Repubblica che riprende l’Avvenire piuttosto che il Riformista, o peggio, Famiglia cristiana. L’informazione e i pensieri indipendenti contenuti in Rete vengono ignorati, in caso se ne parla lo si fa per meraviglia e per denigrarne i contenuti.
A parte Corriere e Repubblica unici provvisori superstiti, dubito ci siano altri organi ancora capaci di influenzare l’opinione e la programmazione dei servizi giornalistici nelle televisioni.
2 o 3 anni fa le cose stavano molto diversamente. Le stesse televisioni locali erano molto più seguite. Oggi, a far reggere ascolti e portafogli é rimasto il lotto dei numeri tanto caro alle massaie senz’arte ne parte.

Per i media tradizionalisti mantenuti dai finanziamenti pubblici che lucrano pensatori ed editorialisti del nulla é solo questione di tempo. Entro pochi anni moltissimi di loro saranno disoccupati e senza padrone che commissionerà  loro le fantasticherie che leggiamo sulle prime pagine dei quotidiani. Sergio Romano, Piero Ostellino, Ernesto Galli Della Loggia, Giuseppe D’Avanzo e altri bufalari potranno contare solo sul colpo di culo che li porterà  alla pensione indenni, o accontentarsi di cambiare lavoro se non digeriranno il drastico calo di introiti perché costretti ad adeguarsi alla Rete e alle sue ferree regole di concorrenza democratica.

Per coloro che si riempiono la bocca di lauree in comunicazione e master in giornalismo sperando di finire a fare i divetti nelle redazioni televisive é finita. Si disilludano. La parabola discendente é in picchiata, sia per i giornali che per le televisioni. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Quando incrocio i miei colleghi coetanei che non vedo da anni, finiti nelle redazioni delle tv nazionali vedo umili operai senza alternative. Non c’é Murdock, Gasparri o digitale terrestre che tengano. Nel tubo catodico entreranno presto Youtube e pagine di blog che si sceglierà  l’utente.
In Rete é tutto frammentato e il successo di video e blog dipendono dalla loro credibilità , dagli umori dei naviganti e da quanto riescono a rapprestentare il target cui mirano. Internet é la scoperta del millennio. Io ci ho creduto ciecamente fin dalla nascita, dal lontano ’93, quando i siti ancora non esistevano e si potevano soltanto mandare mail a qualche amico connesso a sua volta con un modem a 56k che le aspettava.

Ho iniziato a far radio nel ’91 e tv nel ’97. Oggi, dopo 11 anni, mi sono dimesso da Studio 1 perché la Rete mi ha reso autonomo dal circuito televisivo. Forse tornerò in settembre ma non é detto perché il successo in televisione lo si fa soltanto se non ci si comporta da burattini. Io sono stato fortunato perché il burattino non l’ho mai fatto ma é stata dura. Quando parli di fatti e soprattutto di Berlusconi il fiato sul collo dei timorosi non cessa mai.
Tuttavia a quasi 40 anni vivo normalmente facendo fronte a tutte le spese del mio menage con un entusiasmo che non avevo nemmeno a 20. La Rete, con tutti i suoi ma e i suoi se, é per ora la mia ancora di salvezza. Non parlo di futuro. Parlo di presente.

I Riotta e i Mimun sono servetti che si vedono scivolare dalle mani il giochetto delle 3 carte. Nullità  pagate per suggestionare il popolo del nulla raccontando idiozie. Starebbero meglio a Zelig ma i loro padroni li hanno inchiodati a fare i clown delle notiziole da strapazzo. Se per strada c’é qualcuno che li incalza su argomenti degni di tale nome si vergognano dando risposte da servi. Loro e la quasi totalità  dei loro sottoposti. Salariati per seguire la linea e costretti ad accorgersi che la Rete c’é. Esiste e va affrontata. Lo ha fatto persino Napolitano oggi sbilanciandosi un po’ più del solito su Bossi e sulla situazione attuale. Guarda caso dopo soli 2 giorni dagli “insulti” chiamati così da Scalfari su Repubblica lanciati da Beppe Grillo sul suo blog.

Questo anche se i servi sono tenuti ad obbedire e a ribaltare la realtà . Riotta é uno dei prigionieri masochisti di questo labirinto. Si anestetizza trastullandosi davanti alle telecamere e alla sua mamma che lo guarda da casa giudicandogli il colore della cravatta. Mi fa una tale tenerezza sentirlo bestemmiare sulla penetrabilità  di internet da rinunciarci di mandarlo a fanculo per la terza volta.
Lo giuro: non baratterei mai i miei 150 mila visitatori mensili del blog con i suoi milioni di beoti che lo ascoltano. Anche se le mie tasche non rendono come le sue. Riotta é uno dei tanti servi che starnazzano contro la Rete sognando la censura. Che povero illuso Riotta. Lui, i suoi simili e i suoi padroni. La Rete li sta insaccando come trote in una piscina.

35 pensiero su “La Rete insacca giornali e tv”
  1. E’ strano sentir parlare di “populismo” da un direttore che ha fatto del telegiornale che dirige quello che c’é di più “populista” : i fatti diversi sono i più commentati e le vere informazioni non si sà  più cosa sono.
    Cio’ detto, pur con alcuni eccessi, la rete é quello che c’é di meglio per permettere ad ognuno di noi di informarsi per proprio conto e fare poi la sua scelta.

    PS : Questo é in po’ fuori tema ma non mi piacciono le frasi che parlano di casalinghe (non sono una casalinga) perché non vedo per quale motivo si debba citare questa categoria come il massimo dell’ignoranza. RICORDATEVI, signori uomini, che le casalinghe sono quelle che ci hanno allevati, educati bene o male e che spesso hanno fatto questa scelta non tanto di loro iniziativa quanto sotto la pressione di una società  che critica la donna che malauguratamente avesse l’idea di non occuparsi della sua famiglia.
    Mi piacerebbe che su questo argomenti si faccia un dibattito

  2. Sembra la favoletta del Mago di Oz dove tutti sono spaventati da una voce fuori campo che in realta’ si scoprira’ appartenere a un ometto con un gran megafono…questa e’ l’informazione oggi…solo grosse cazzate sparate da infimi uomini/insetto come Riotta Mimun e gli altri credute e certificate da un popolo di ignoranti pigri e presuntuosi…

  3. Sono dei poveracci,che tentano di conservare la sedia dove poggiano il deretano che hanno conquistato a suon di leccate e signorsì!!Sembrano dei pugili suonati chiusi nell’angolo del ring.
    Continua così Daniele!!

  4. Un comportamento del genere da parte di questi giornalisti é tuttavia positivo… Vuol dire che hanno le mutande MARRONI!!

    P.S. Esiste ancora il reato di Alto Tradimento da parte del Capo dello Stato specie quando non difende la Costituzione?….No, così… Visto che parlano di Vilipedio!

  5. Altra ottima analisi, Daniele. Da persona che ha abbandonato la TV anni fa, sono d’accordo con te al 100%. Il declino sta lentamente proseguendo. Sono in prima fila, a godermelo. 🙂

  6. La rete batterà  presto la tv si sa. Il problema é: QUANDO I POLITICI SI ACCORGERANNO CHE IL CONTROLLO DI INTERNET E’ DETERMINATE PER MANIPOLARE L’OPINIONE PUBBLICA RIUSCIRANNO A METTERCI LE MANI SOPRA?

  7. La nostra società  si é trasformata da tempo. Non siamo più nell’era postindustriale, siamo entrati da anni ormai nell’era dell’informazione. La nostra é la società  dell’informazione, tutto é asservito a essa. E internet é la fonte primaria dell’informazione, perché permette un accesso orizzontale, non più verticale. Siamo tutti uguale in internet, tutti possiamo avere un sito e parlare, esprimerci. Internet non é un’innovazione tecnologica, é un’innovazione socio-antropologica, epocale. L’uomo, grazie all’informazione reticolata, non sarà  più lo stesso…

    BYE BYE RIOTTA!!!

  8. Caro Daniele, i servi del potere hanno paura di Internet e cercano di screditarlo in tutti i modi, purtropppo siamo ancora troppo pochi che si informano in rete…e grazie alle tv Raiset la maggior parte degli italiani non é informata e…..ci ritroviamo con un governo che, ogni giorno che passa, assomiglia sempre di più ad una dittatura….Volevo anche farti presente la mia esperienza personale…io sono una casalinga di 44anni e sono sempre stata di sinistra…fin dall’adolescenza…fino a 2 anni fa non usavo internet..perché non ne ero capace…però mi tenevo informata seguendo i tg di rai 3 leggendo qualche quotidiano , seguendo trasmissioni come Report, Annno Zero..oppure leggendo qualche libro di Travaglio….ma devo ammettere che da quando navigo in rete mi si sono aperte delle porte che mai avrei immaginato…grazie anche al blog di Grillo, al tuo , a quello di Travaglio, a quello di Di Pietro riesco finalmente a conoscere e capire la nostra realtà  italiana…e di questo non posso che dirvi grazie!!!!

  9. L’arrivo imminente di questi fatti non passerà  inosservato. Essi toccheranno le vite di tutti noi. Non saranno limitati ad alcune zone del paese, ma l’intero mondo economico e il sistema politico saranno coinvolti nel caos che sta per scatenarsi.

    Per quanto il mondo abbia già  sofferto a lungo per l’insensatezza di guerre che potevano essere evitate, la mia paura maggiore é che la rotta in cui ci troviamo porterà  ancora maggiori conflitti e sofferenze economiche per tutti gli innocenti del mondo, a meno che cambiamo drasticamente la nostra direzione.

    L’America, con la sua tradizione di libero mercato e di diritto alla proprietà  ha aperto la strada verso grande ricchezza e progresso, sia nel mondo che a casa nostra. Da quando abbiamo perso la fiducia nei principi di libertà , autosufficienza, duro lavoro e frugalità , e ci siamo invece messi a costruire imperi finanziati con il debito e l’inflazione, tutto questo é cambiato. Questo é certamente un evento storico spaventoso.

    Il problema che abbiamo di fronte non é nuovo nella storia. L’autoritarismo esiste da lungo tempo. Per secoli inflazione e debito sono stati usati dai tiranni per mantenere il potere, promuovere le aggressioni, e offrire “panem et circenses” alla popolazione. L’idea che si possa avere la botte piena e la moglie ubriaca [“guns and butter” = letteralmente, “fucili e burro”], senza pagarne le conseguenze in maniera significativa, esisteva già  prima degli anni ’60, quando divenne uno slogan popolare. In quei tempi ci fu detto che la guerra del Vietnam e una forte espansione dei sussidi statali non sarebbero stati un problema. Gli anni ’70 hanno dimostrato il contrario.

    Oggi le cose sono diverse, sia dai tempi antichi che dagli anni ’70. Non ha torto chi sostiene che viviamo in una economia globale. Il mondo é più popolato, ed é più integrato grazie alla moderna tecnologia, alle comunicazioni, ai viaggi. Se la moderna tecnologia fosse stata usata per promuovere le idee di libertà , di libero mercato, di moneta solida e di scambi commerciali, avrebbe introdotto una nuova età  dell’oro, e una globalizzazione che potremmo accettare.

    Invece la ricchezza e la libertà  di cui disponiamo si stanno restringendo, e poggiano su una fragile infrastruttura ideologica. Un po’ come le dighe e i ponti del nostro paese, che il nostro sistema di guerre e sussidi statali ci ha portato ad ignorare.

    Temo che le mie preoccupazioni fossero legittime, e che le cose possano essere ancora peggio di quanto pensassi all’inizio: ormai sono giunte alla soglia di casa nostra. C’é poco tempo per fare una correzione di rotta, prima che questo grandioso esperimento di libertà  venga messo in profonda ibernazione.

    Vi sono buoni motivi per credere che la crisi in arrivo sarà  diversa, e molto più grande di quanto il mondo abbia mai vissuto prima. Invece di usare il globalismo in maniera positiva, é stato usato per globalizzare tutti gli errori dei politici, dei burocrati e dei grandi banchieri.

    Essere l’unica superpotenza senza avversari non é mai stato vissuto da noi con senso di umiltà  e rispetto. La nostra arroganza e aggressività  sono state usate per promuovere un impero mondiale sostenuto dal più poderoso esercito della storia. Questo interventismo globale crea dei problemi a tutti i cittadini del mondo, e impedisce di contribuire al benessere della popolazione mondiale. Pensate soltanto a come sono state calpestate le nostre libertà  personali negli ultimi dieci anni.

    La crisi finanziaria, ancora allo stadio iniziale, é evidente per tutti: prezzo della benzina oltre i 4 dollari al gallone, costi di educazione ed assistenza medica alle stelle, crollo della bolla edilizia, crollo della bolla NASDAQ. Borse che crollano, disoccupazione che cresce, sotto-occupazione massiccia, eccessivo debito governativo, e incontrollabile debito personale. Ci sono pochi dubbi che arriveremo a una stagflazione (http://it.wikipedia.org/wiki/ Stagflazione). La domanda che presto verrà  fatta é questa: quando la stagflazione diventerà  depressione inflazionaria?

    Vi sono vari motivi per cui l’economia mondiale é stata globalizzata, e i problemi che ci troviamo di fronte sono mondiali. Non possiamo comprendere ciò che abbiamo di fronte senza capire la “fiat money” [soldi creati dal nulla] e la bolla a lungo termine del dollaro.

    Vi sono state diverse fasi. Dalla formazione del sistema di Riserva Federale, fra il 1913 e il 1933, la Banca Centrale si é imposta come controllore ufficiale del dollaro. Dal 1933 in poi, gli americani non potevano più possedere oro, togliendo così l’impedimento per la Federal Reserve di inflazionare a favore della guerra e del sussidio pubblico.

    Nel ’45 altri impedimenti sono stati tolti, con la creazione del sistema monetario di Bretton Woods, che ha fatto del dollaro la moneta di riserva nel mondo. Questo sistema é durato fino al 1971. Fra il ’45 e il ’71 i federali avevano ancora qualche limitazione. Gli stranieri, ma non gli americani, potevano convertire dollari in oro a 35 dollari all’oncia. A causa dei troppi dollari che venivano stampati, questo sistema ha avuto fine nel 1971.

    Il sistema post-Bretton Woods é stato responsabile per la globalizzazione dell’inflazione e dei mercati, e per la nascita della gigantesca bolla del dollaro mondiale. Quella bolla sta per esplodere, e stiamo vedendo cosa significa pagare le conseguenze per troppi errori economici fatti in precedenza.

    Ironicamente, negli ultimi 35 anni noi abbiamo beneficiato di questo sistema profondamente distorto. Poiché il mondo accettava dollari come se fossero oro, dovevamo semplicemente falsificare altri dollari, spendere oltre oceano (incoraggiando in maniera indiretta anche il trasferimento del nostro lavoro all’estero) e goderci una prosperità  immeritata. Coloro che prendevano i nostri dollari, e ci davano in cambio dei servizi, non vedevano l’ora di poter tornare a prestare quei dollari a noi. Questo ci ha permesso di esportare la nostra inflazione e ritardare le conseguenze che ora stiamo iniziando a vedere. Ma non era comunque destinato a durare, e ora ci tocca pagare il conto.

    Il nostro debito estero deve essere pagato o liquidato. Gli altri debiti sono maturati proprio ora che il mondo é diventato più riluttante ad accettare dollari. La conseguenza di quella decisione é un’inflazione dei prezzi nel nostro paese, questo é ciò a cui stiamo assistendo oggi. L’inflazione all’estero é addirittura più alta che da noi, come conseguenza della volontà  delle banche centrali estere di monetizzare il nostro debito.

    Stampare dollari per un lungo periodo di tempo può anche non far aumentare immediatamente i prezzi, ma nel tempo lo farà  certamente. Ora stiamo assistendo alle conseguenze per avere inflazionato nel passato la disponibilità  di moneta. Per quanto possa sembrare grave oggi 4 dollari al gallone, siamo solo all’inizio.

    àˆ una grossolana distrazione mettersi a dire “perforiamo, perforiamo, perforiamo” come soluzione alla crisi del dollaro e all’alto prezzo della benzina. Va bene aumentare le disponibilità  sul mercato e le perforazioni, ma l’argomento é di grave distrazione dalle colpe del deficit e dai peccati commessi dalla banda monetaria della Federal Reserve.

    Questa bolla é diversa e più grande delle altre per un altro motivo. Le banche centrali del mondo si accordano segretamente per centralizzare la pianificazione dell’economia mondiale. Io sono convinto che degli accordi fra le banche centrali, per monetizzare il debito americano negli ultimi 15 anni, siano esistiti, per quanto in forma segreta e fuori dalla portata delle orecchie di chiunque, specialmente del parlamento americano, che non se ne preoccupa o semplicemente non capisce.

    Ora che il nostro “regalo” si esaurisce, i nostri problemi peggiorano. Le banche centrali e i diversi governi sono molto potenti, ma prima o poi i mercati si saturano, e quando la gente si ritrova in mano il sacco di dollari senza valore comincia a spendere in un’economia di tipo emotivo, scatenando la febbre inflazionaria.

    Questa volta – poiché abbiamo a che fare con così tanti dollari e così tante nazioni – la Fed é riuscita a “cartolarizzare” ogni crisi in arrivo, negli ultimi 15 anni, specialmente sotto la presidenza di Alan Greenspan alla Federal Reserve, che ha permesso alla bolla di diventare la più grande di tutta la storia.

    Gli errori commessi con troppo credito concesso a tassi artificialmente bassi sono enormi, e ora i mercati richiedono una correzione. Questo riguarda l’eccessivo debito, gli investimenti mal diretti, gli investimenti eccessivi ed altri problemi causati da un governo che spendeva soldi che non avrebbe mai dovuto avere.

    Militarismo all’estero, elargizione di sussidi statali, e 83 biliardi [trillion] di impegni in titoli stanno tutti per venire a termine. Non abbiamo né i soldi né la capacità  di creare una ricchezza che ci permetta di rispondere a tutte le necessità  di oggi, poiché abbiamo rifiutato l’economia di mercato, la moneta solida, la fiducia in noi stessi e i principi di libertà .

    Poiché la correzione per l’errata allocazione delle risorse é necessaria, e dovrà  arrivare, si può cercare di vedere anche degli aspetti positivi mentre questi grandi eventi accadranno.

    La gente ha di fronte due scelte. La scelta che non é disponibile per noié quella di continuare a trascinarci nella presente situazione, cercando di sorreggere il sistema con ulteriore debito, inflazione e bugie. Questo non accadrà . Una delle due scelte, che é stata praticata così sovente dal governo nel passato, é quella di rifiutare i principi di libertà  e ricorrere ad un governo ancora più burocratico e autoritario. Qualcuno sostiene che dovremmo dare al Presidente dei poteri dittatoriali, nello stesso modo in cui gli abbiamo permesso di comandare l’impero americano. Questo é il grande pericolo, e in questa atmosfera post-11 settembre troppi americani preferiscono la sicurezza alla libertà .

    Abbiamo già  perso troppe delle nostre libertà  personali, e la vera paura di un crollo economico potrebbe portare i pianificatori centrali ad intervenire con misure che farebbero apparire il New Deal degli anni ’30 come la Dichiarazione di Indipendenza di Jefferson.

    Più si concede al governo di gestire l’economia, più profonda diventa la depressione, e più a lungo questa dura. E’ stata la storia degli anni ’30 e ’40, e gli stessi errori saranno commessi di nuovo, se non ci sveglieremo.

    L’aspetto positivo é che le cose non devono per forza essere tragiche, se faremo le giuste scelte. Ho visto “qualcosa di grosso” succedere negli ultimi 18 mesi di campagna elettorale, e sono stato incoraggiato dal fatto che noi siamo in grado di svegliarci e fare le giuste scelte. Ho conosciuto letteralmente migliaia di studenti, del liceo e dell’università , che sono particolarmente disposti ad accettare le sfide e le responsabilità  di una libera società , rifiutando quel sussidio statale “dalla culla fino alla tomba” che ci viene promesso da così tanti politici “benefattori”.

    Se più persone ascoltano questo messaggio di libertà , più persone si uniranno in questo sforzo. I fallimenti della nostra politica estera, del sistema di sussidio statale e delle politiche monetarie, e virtualmente tutte le soluzioni governative sono così chiare all’apparenza, che non ci vuole molto per convincere la gente. E’ urgente un messaggio positivo su come funziona la libertà  e sul perché sia possibile ottenerla.

    Uno degli aspetti migliori nell’accettare la fiducia in se stessi, in una libera società , é che possiamo raggiungere nella nostra vita delle vere soddisfazioni individuali. Questo non avviene quando il governo si assume il ruolo di guardiano, genitore o custode, poiché ti toglie il senso dell’orgoglio. Ma il vero problema é che il governo non é in grado di farci avere la sicurezza economica di cui va parlando.

    I cosiddetti vantaggi che il governo sostiene di poterci procurare vengono sempre ottenuti a spese della libertà  altrui. E’ un sistema fallimentare, e le giovani generazioni lo sanno.

    Ritornare ad una libera società  non elimina la necessità  di mettere le cose in ordine, per pagare le spese stravaganti. Ma il dolore non durerebbe a lungo, se faremo le cose nel modo giusto, e soprattutto l’impero avrebbe fine per motivi finanziari. Le nostre guerre finirebbero, gli attacchi alle libertà  civili finirebbero, e la prosperità  farebbe ritorno. Le scelte sono chiare: non dovrebbe essere difficile, ma il grande evento che sta per avere luogo ci offre la grande opportunità  di invertire la marea, e riprendere la vera grande rivoluzione americana iniziata nel 1776.

    L’ opportunità  si presenta nonostante l’urgenza e i pericoli che abbiamo di fronte. Facciamo in modo che il “Grande Evento” ci porti alla scoperta che la libertà  funziona e diventi popolare, e che il grande evento politico ed economico al quale stiamo assistendo sia in realtà  una benedizione sotto mentite spoglie.

    L’arrivo imminente di questi fatti non passerà  inosservato. Non saranno limitati ad alcune zone del paese, ma l’intero mondo economico e il sistema politico saranno coinvolti nel caos che sta per scatenarsi.

    Per quanto il mondo abbia già  sofferto a lungo per l’insensatezza di guerre che potevano essere evitate, la mia paura maggiore é che la rotta in cui ci troviamo porterà  ancora maggiori conflitti e sofferenze economiche per tutti gli innocenti del mondo, a meno che cambiamo drasticamente la nostra direzione.

    L’America, con la sua tradizione di libero mercato e di diritto alla proprietà  ha aperto la strada verso grande ricchezza e progresso, sia nel mondo che a casa nostra.

    Il problema che abbiamo di fronte non é nuovo nella storia. L’autoritarismo esiste da lungo tempo. Per secoli inflazione e debito sono stati usati dai tiranni per mantenere il potere, promuovere le aggressioni, e offrire “panem et circenses” alla popolazione. L’idea che si possa avere la botte piena e la moglie ubriaca [“guns and butter” = letteralmente, “fucili e burro”], senza pagarne le conseguenze in maniera significativa, esisteva già  prima degli anni ’60, quando divenne uno slogan popolare. In quei tempi ci fu detto che la guerra del Vietnam e una forte espansione dei sussidi statali non sarebbero stati un problema. Il mondo é più popolato, ed é più integrato grazie alla moderna tecnologia, alle comunicazioni, ai viaggi. Se la moderna tecnologia fosse stata usata per promuovere le idee di libertà , di libero mercato, di moneta solida e di scambi commerciali, avrebbe introdotto una nuova età  dell’oro, e una globalizzazione che potremmo accettare.

    Invece la ricchezza e la libertà  di cui disponiamo si stanno restringendo, e poggiano su una fragile infrastruttura ideologica. Un po’ come le dighe e i ponti del nostro paese, che il nostro sistema di guerre e sussidi statali ci ha portato ad ignorare.

    Temo che le mie preoccupazioni fossero legittime, e che le cose possano essere ancora peggio di quanto pensassi all’inizio: ormai sono giunte alla soglia di casa nostra.

    Essere l’unica superpotenza senza avversari non é mai stato vissuto da noi con senso di umiltà  e rispetto. La nostra arroganza e aggressività  sono state usate per promuovere un impero mondiale sostenuto dal più poderoso esercito della storia. Questo interventismo globale crea dei problemi a tutti i cittadini del mondo, e impedisce di contribuire al benessere della popolazione mondiale. Pensate soltanto a come sono state calpestate le nostre libertà  personali negli ultimi dieci anni.

    La crisi finanziaria, ancora allo stadio iniziale, é evidente per tutti: prezzo della benzina oltre i 4 dollari al gallone, costi di educazione ed assistenza medica alle stelle, crollo della bolla edilizia, crollo della bolla NASDAQ. Borse che crollano, disoccupazione che cresce, sotto-occupazione massiccia, eccessivo debito governativo, e incontrollabile debito personale. Ci sono pochi dubbi che arriveremo a una stagflazione (http://it.wikipedia.org/wiki/ Stagflazione). La domanda che presto verrà  fatta é questa: quando la stagflazione diventerà  depressione inflazionaria?

    Vi sono vari motivi per cui l’economia mondiale é stata globalizzata, e i problemi che ci troviamo di fronte sono mondiali. Non possiamo comprendere ciò che abbiamo di fronte senza capire la “fiat money” [soldi creati dal nulla] e la bolla a lungo termine del dollaro.

    Vi sono state diverse fasi. Dalla formazione del sistema di Riserva Federale, fra il 1913 e il 1933, la Banca Centrale si é imposta come controllore ufficiale del dollaro. Dal 1933 in poi, gli americani non potevano più possedere oro, togliendo così l’impedimento per la Federal Reserve di inflazionare a favore della guerra e del sussidio pubblico.

    Nel ’45 altri impedimenti sono stati tolti, con la creazione del sistema monetario di Bretton Woods, che ha fatto del dollaro la moneta di riserva nel mondo. Questo sistema é durato fino al 1971. Fra il ’45 e il ’71 i federali avevano ancora qualche limitazione. Gli stranieri, ma non gli americani, potevano convertire dollari in oro a 35 dollari all’oncia. A causa dei troppi dollari che venivano stampati, questo sistema ha avuto fine nel 1971.

    Il sistema post-Bretton Woods é stato responsabile per la globalizzazione dell’inflazione e dei mercati, e per la nascita della gigantesca bolla del dollaro mondiale. Quella bolla sta per esplodere, e stiamo vedendo cosa significa pagare le conseguenze per troppi errori economici fatti in precedenza.

    Ironicamente, negli ultimi 35 anni noi abbiamo beneficiato di questo sistema profondamente distorto. Poiché il mondo accettava dollari come se fossero oro, dovevamo semplicemente falsificare altri dollari, spendere oltre oceano (incoraggiando in maniera indiretta anche il trasferimento del nostro lavoro all’estero) e goderci una prosperità  immeritata. Coloro che prendevano i nostri dollari, e ci davano in cambio dei servizi, non vedevano l’ora di poter tornare a prestare quei dollari a noi.

    Il nostro debito estero deve essere pagato o liquidato. Gli altri debiti sono maturati proprio ora che il mondo é diventato più riluttante ad accettare dollari. La conseguenza di quella decisione é un’inflazione dei prezzi nel nostro paese, questo é ciò a cui stiamo assistendo oggi. L’inflazione all’estero é addirittura più alta che da noi, come conseguenza della volontà  delle banche centrali estere di monetizzare il nostro debito.

    Stampare dollari per un lungo periodo di tempo può anche non far aumentare immediatamente i prezzi, ma nel tempo lo farà  certamente. Ora stiamo assistendo alle conseguenze per avere inflazionato nel passato la disponibilità  di moneta. Per quanto possa sembrare grave oggi 4 dollari al gallone, siamo solo all’inizio.

    àˆ una grossolana distrazione mettersi a dire “perforiamo, perforiamo, perforiamo” come soluzione alla crisi del dollaro e all’alto prezzo della benzina. Va bene aumentare le disponibilità  sul mercato e le perforazioni, ma l’argomento é di grave distrazione dalle colpe del deficit e dai peccati commessi dalla banda monetaria della Federal Reserve.

    Questa bolla é diversa e più grande delle altre per un altro motivo. Le banche centrali del mondo si accordano segretamente per centralizzare la pianificazione dell’economia mondiale. Io sono convinto che degli accordi fra le banche centrali, per monetizzare il debito americano negli ultimi 15 anni, siano esistiti, per quanto in forma segreta e fuori dalla portata delle orecchie di chiunque, specialmente del parlamento americano, che non se ne preoccupa o semplicemente non capisce.

    Ora che il nostro “regalo” si esaurisce, i nostri problemi peggiorano.

    Gli errori commessi con troppo credito concesso a tassi artificialmente bassi sono enormi, e ora i mercati richiedono una correzione. Questo riguarda l’eccessivo debito, gli investimenti mal diretti, gli investimenti eccessivi ed altri problemi causati da un governo che spendeva soldi che non avrebbe mai dovuto avere. Non abbiamo né i soldi né la capacità  di creare una ricchezza che ci permetta di rispondere a tutte le necessità  di oggi, poiché abbiamo rifiutato l’economia di mercato, la moneta solida, la fiducia in noi stessi e i principi di libertà .

    Poiché la correzione per l’errata allocazione delle risorse é necessaria, e dovrà  arrivare, si può cercare di vedere anche degli aspetti positivi mentre questi grandi eventi accadranno.

    La gente ha di fronte due scelte. La scelta che non é disponibile per noié quella di continuare a trascinarci nella presente situazione, cercando di sorreggere il sistema con ulteriore debito, inflazione e bugie. Una delle due scelte, che é stata praticata così sovente dal governo nel passato, é quella di rifiutare i principi di libertà  e ricorrere ad un governo ancora più burocratico e autoritario. Qualcuno sostiene che dovremmo dare al Presidente dei poteri dittatoriali, nello stesso modo in cui gli abbiamo permesso di comandare l’impero americano. Questo é il grande pericolo, e in questa atmosfera post-11 settembre troppi americani preferiscono la sicurezza alla libertà .

    Abbiamo già  perso troppe delle nostre libertà  personali, e la vera paura di un crollo economico potrebbe portare i pianificatori centrali ad intervenire con misure che farebbero apparire il New Deal degli anni ’30 come la Dichiarazione di Indipendenza di Jefferson.

    Più si concede al governo di gestire l’economia, più profonda diventa la depressione, e più a lungo questa dura. E’ stata la storia degli anni ’30 e ’40, e gli stessi errori saranno commessi di nuovo, se non ci sveglieremo. Ho conosciuto letteralmente migliaia di studenti, del liceo e dell’università , che sono particolarmente disposti ad accettare le sfide e le responsabilità  di una libera società , rifiutando quel sussidio statale “dalla culla fino alla tomba” che ci viene promesso da così tanti politici “benefattori”. I fallimenti della nostra politica estera, del sistema di sussidio statale e delle politiche monetarie, e virtualmente tutte le soluzioni governative sono così chiare all’apparenza, che non ci vuole molto per convincere la gente. E’ urgente un messaggio positivo su come funziona la libertà  e sul perché sia possibile ottenerla.

    Uno degli aspetti migliori nell’accettare la fiducia in se stessi, in una libera società , é che possiamo raggiungere nella nostra vita delle vere soddisfazioni individuali.

    I cosiddetti vantaggi che il governo sostiene di poterci procurare vengono sempre ottenuti a spese della libertà  altrui. Le nostre guerre finirebbero, gli attacchi alle libertà  civili finirebbero, e la prosperità  farebbe ritorno.

    Facciamo in modo che il “Grande Evento” ci porti alla scoperta che la libertà  funziona e diventi popolare, e che il grande evento politico ed economico al quale stiamo assistendo sia in realtà  una benedizione sotto mentite spoglie.

  10. UN POST DA SIGNORE! CMQ IO TI VISITO PIù VOLTE AL GIORNO, E IPOTIZZANDO CHE SIANO IN MOLTI A FARE COME ME… MAGARI PROPRIO 150.000 VISITATORI FISICI NON LI HAI. PERò, MALE CHE VADA… 100.000 Sì, PER IL MOMENTO. CRESCERANNO. SECONDO ME DOVRESTI CONTINUARE A LAVORARE SU STUDIO 1. MAGARI SCRIVERE ANCHE QUALCHE LIBRO DI DENUNCIA. COSì ARROTONDI E TI FAI CONOSCERE, RENDENDO ANCORA PIù PENETRATIVA LA TUA OFFENSIVA. SOPRATTUTTO NN INDIETREGGIARE: CONSOLIDA IL FRONTE DI BATTAGLIA STUDIO 1, COSì DA RIMANERE NEL CATODO ANCHE PER QUEI POVERI VECCHIERELLI CHE OGNI TANTO TI SEGUONO IN TV E DI INTERNET NN CI CAPISCONO UN CAZZO. SAREBBERO TUTTI VOTI IN MENO PER IL NANOBASTARDO.

    ps.
    “Qui é dove li affronteremo! Qui é dove combatteremo! Qui é dove MORIRANNO!!!” Leonida. (da “300”… gran film. Serse mi sembra Silvio: un grottesco tiranno pieno di sé senza alcuna remora a calpestare la vita altrui. I 300 morirono alle Termopili… ma poco dopo furono eretti ad esempio per la smobilitazione dell’intera Grecia contro il nemico. Vinceremo… sperando che tu nn debba fare la stessa fine per esserci d’esempio).

  11. RAIotta .. CHI?! Aaah, QUEL Jhonny RAIotta .. l’AMMEREGANO di PALEMMO .. quello che é andato fino in AMMEREGGA a fare la Scool of Journalism and Comunication .. MINKIA quello sì che é un giornalaio degno del TG1 .. MINKIA pizza e fichi!! Di fronte al Jhonny nazionale un GRANDE come Gianfranco Funari pare Seneca .. kissà  che ne pensano dall’ALTO due GRANDISSIMI come Montanelli e Biagi di questi “proseliti” dell’ARTE dell’ INFORMAZIONE!! V-DAY IERI, OGGI .. SEMPRE!! W la RETE LIBERA e DEMOCRATICA!! A CASA i NUOVI MOSTRI e i RIGURGITI del PASSATO!!

  12. Per fortuna che c’é Internet.
    Per fortuna che c’é Martinelli, Grillo, Travaglio e tanti altri che informano liberamente.
    Per fortuna che (per ora e speriamo mai) non riescono a mettere le mani sulla Rete e noi possiamo informarci correttamente.
    Che pena Riotta, che “disperatamente” cerca di screditare la Rete. Non é un illuso. Lo sa, lo sa che non é come dice… e quanto gli rode…
    Grazie Daniele e buon lavoro.

  13. Non posso che essere d’accordo, anche se il processo di informazione dopo 20 anni di bugie, minacce, e porcate in tv e sui giornali sarà  molto difficile da portare avanti ma io non dispero. Mi ci metto anche io, cerco di scrivere tutta la rabbia che ho dentro, per quello che continuano a fare, e per come i nostri connazionali si fanno stuprare da questi mafiosi travestiti da buonisti.. la rabbia la riverso nel blog, cercando notizie e dimostrando la falsità  di quello che dicono contro la verità  di quello che non dicono.

    Buon lavoro daniele, continua così.

    http://biutifulcauntri.wordpress.com/

  14. Caro Daniele, cari amici di sventura..

    il maiale e il suo porcile hanno approvato un’altro scempio di legge contro i lavoratori e a favore delle imprese che NON saranno più costrette a riassumere le persone licenziate anche immotivatamente…. alla faccia dei proclami di campagna elettorale!!!

    Quante ne stanno facendo, con l’assenso di una opposizione silenziosa, Di Pietro apparte, solo pochi mesi e hanno già  aggaravato una situazione disperata… il maxi emendamento ha prodotto un AUMENTO della pressione fiscale dello 0,2% alla faccia delle riduzioni sventolate sotto elezioni, ma se chiedete in giro alla gente babbea, vi risponde che le tasse sono diminuite perché NON c’é più l’ICI… come si può fronteggiare una devastante e dilagante ignoranza di massa???

    aspettiamo… dobbiamo solo aspettare il tracollo, quando tutti i pensionati moriranno di stenti….

    W l’italia!!!

  15. Ciao Daniele,
    sì é evidente e “traspare da tutti i pori” la paura che fa la “rete” a questi “signori”. E penso che proveranno a fare qqcosa contro.
    Ma comunque sia, Daniele, é chiaro che sarà  dura, per Te che sei in prima linea, ma anche per noi ovviamente. Non fa niente. Io non mollo! Vivo nella periferia dell’Europa,e quì é dura far capire! Ma da quando ho trovati riscontri in professionisti come:Martinelli,Grillo,Di Pietro,Ricca,Travaglio,Guzzanti,Fo’, etc.etc. continuerò sempre a cercare il meglio dell’informazione. Ciao Daniele, sei bravissimo.
    Maurizio Tesei

  16. Ciao Daniele ciao amici
    siamo una società  in perenne evoluzione se i nostri nonni avevano la radio e non immaginavano di poter un giorno vedere anche le immagini, i nostri genitori sono nati con la tele e sono cresciuti con essa e non avrebbero mai immaginato di poter interagire con i personaggi familiari della stessa, noi siamo il popolo degli internauti cresciuti con il pc dalle ricerche scolastiche alla scolarizzazione politica
    Certo non potremmo mai tornare indietro ed internet fa parte del nostro bagaglio quotidiano, il mio pc é la prima cosa che metto in valigia insieme allo spazzolino da denti
    é la mia agenda il mio diario il mio contatto con amici in tutto il mondo la mia espressione politica il mio dissenzo le mie esternazioni di rabbia o d’amore
    E’ una legge darwiniana a cui nessun politico potrà  mai opporre una barriera
    Come diceva in un commento precedente Marco Corino, la tv é la compagnia delle persone anziane
    A noi basta il pc anche per vedere films e ascoltare musica e chi la vede ormai più la tele?
    Se i politici non si adeguano ai tempi che cambiano avranno sempre più elettorato anziano ad ascoltare le loro tribune politiche
    Ciao cari vi voglio bene e questo blog é uno spaccato della mia casa

  17. Salve amici
    Parlate piano scrivete in punta di dita perche’tra non molto troveranno il modo di controllare anche la rete.
    Gia’ lo fanno;vedi Cina; e altre dittature.
    Stiamo attenti o ci romperanno il giochino.
    E poi riflettendo : anche noi vivamo una dittatura………
    Azz…… attenzione!!!!!!!
    ciao a tutti
    Billy55
    P.S.
    a pensare male si pecca ma ci si prende sempre(specialmente di questi tempi)

  18. Hanno paura…se la fanno sotto…l’informazione “vera” che passa sulla rete tramite questo splendido blog, insieme ad altri validissimi blog, li schiaccerà …se ne rendono conto e iniziano a scalpitare, a tremare a difendersi attaccando…ma per il momento non possono far nulla…per ora siamo in vantaggio netto noi che leggiamo blog, postiamo sui nostri blog e commentiamo altri blog…in un circolo informativo infinito…altro che giornale…quello serve per asciugare i vetri della macchina quando la lavo…ihih…

  19. Non c’é dubbio Internet é scomodo per molti, a partire dal caro Nano, poi tutta la schiera di giornalisti scadenti che ahimé la televisione ci offre non possono fare altro che, per un motivo o per un altro, stargli dietro. Per fortuna c’é gente che la “boicotta” ormai da anni e che permette alla rete di espandersi, grazie anche al contributo di persone come te, Daniele.
    Non resta che continuare su questa scia..

  20. Grande post, Daniele! Comunque bisogna stare attenti perche’ la Casta sta cercando un pretesto, uno qualsiasi, per censurare internet. E non solo in Italia, purtroppo. Una volta temevo che la societa’ si sarebbe trasformata in un incubo stile 1984 di Orwell, ma inernet puo’ salvarci da questo

  21. grazie per aver postato il mio video DAniele e ammiro molto la tua decisione di dedicarti totalmente al blog e attivita’ correlate ad esso! Il futuro e’ questo e tu l’hai capito benissimo, complimenti per il coraggio..

    Faccio girare

  22. Non voglio neanche immaginare cosa passi nella mente di Riotta quando é da solo coi suoi pensieri che gli scorrono nella sua testa..l’unico luogo dove non c’é censura e si può manifestare quella che si vuole..
    immagino come questo tizio si senta così frustrato e inutile..ogni giorno deve piegarsi a 90°..povero uomo..
    ogni giorno a non poter esprimere una sua opinione ma quella del padrone..
    ogni giorno a scodinzolare per qualche croccantino..
    ma ve lo immaginate alla fine della giornata davanti allo specchio prima di andare a letto????

  23. Perfetto. Un quadro desolatamente perfetto sulla realtà  dell’informazione TV/Stampa in Italia. Ho 57 anni é dico, sempre più convinto: “Per fortuna che c’é Internet”! I soloni parlano di antipolitica e di qualunquismo, ma si chiedono il perché; ma sì che se lo chiedono! Ma sai, la vita é cara, le spese sono tante…
    Con stima.
    Saluti
    Carlo

  24. In casa mia nel posto normalmente deputato all’ostensione del televisore/centro del focolare ci sarà  a breve lo schermo di un PC collegato in rete a banda larga. Il mouse sarà  il telecomando. Scelgo cosa vedere su Youtube e mi godo musica e filmati scaricati con Emule. Mando mail, sms, pubblico materiali sul mio sito. Gratis. Unica spesa il canone mensile dell’ADSL. Non compro giornali, solo libri e pubblicazioni di persone che reputo autorevoli. L’era delle comunicazioni di massa a senso unico é finita da tempo, per chi se n’é voluto accorgere. Tutto il resto é noia e senile trastullo per menti illuse o sfaticate.

  25. ciao daniele…sai perché riotta dice così? per screditare la rete perché ha paura di perdere la sedia che gli para il culo.
    tutti hanno paura e sanno che la rete li sta soppiantando…
    non ho mai acquistato quotidiani al massimo saltuariamente qualche settimanale ma risale a molti anni fa perché ultimamente erano ilegibili per i loro vuoti contenuti oltre che scarni che anche una casalinga avrebbe saputo scrivere.
    la cosa stomachevole poi era la pubblicità .
    non parliamo poi della tv che non vedo oramai 6 mesi da quando ho il pc.

    le edicole sono vuote al massimo vendono qualche cruciverba.
    molte le ho viste fallire.

    in merito alle loro lauree con le quali non potranno neanche pulirsi il posteriore oggi come oggi, se le tenessero care care tanto non é il pezzo di carta che ti crea il cervello maturo, saggio é intelligente oltre che all’onestà …

    Nella vita vale più un granello di umiltà  che mille di viltà  diceva mia nonna.

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