Fabrizio Trifone Trecca, maestro piduista

“Ti esprimo il più vivo ringraziamento per il tuo solerte lavoro che, in questo scorcio del 1979, hai svolto in favore del gruppo che ti é stato affidato”.
La frase é scritta in una lettera che il Venerabile capo della Loggia P2 Licio Gelli scrisse a Fabrizio Trifone Trecca, capo del gruppo numero 17 che si occupava del settore “stampa e tv”, strategico e speciale per il buon esito del “piano di rinascita”.
In quel periodo al “Corriere della Sera” di Angelo Rizzoli ammorbato da giornalisti iscritti alla Loggia massonica, fu nominato direttore il piduista Franco Di Bella con la benedizione di Gelli che gli disse: “Se lei vuole rimanere a dirigere il giornale deve fare quello che le dico!”. Con l’arrivo di Di Bella al Corriere si dispiegò la “solidarietà  massonica” prescritta dal giuramento d’affiliazione.

Alle spalle di Trecca, nel gruppo 17 figuravano nell’ordine Franco Di Bella, Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Massimo De Carolis, Roberto Gervaso, Lionello Ponti (chirurgo), Giuseppe Dall’Ongaro, Gustavo Selva (quello che si serve delle ambulanze a sirene spiegate per presenziare ai salotti televisivi) Rolando Picchioni (democristiano della Commissione vigilanza servizi radio-tv) a seguire i giornalisti Luigi Nebiolo, Paolo Mosca, Roberto Ciuni, Giorgio Zicari, Ugo Bonasi, l’avvocato Gaetano Vullo, l’ammiraglio Antonio Geraci e il suo parigrado Marcello Celio.
Gli ammiragli furono inseriti da Trecca perché l’avevano promosso ufficiale medico chirurgo di Marina, grazie ad una Legge di Mussolini creata ad hoc per il fratello della sua amante Claretta Petacci. Trecca non ha mai fatto carriera militare! Esattamente come Francesco Cossiga che ha conseguito con lo stesso sistema il grado di tenente colonnello.

Fabrizio Trifone Trecca che ama farsi chiamare “professore” si guadagnò il ruolo di capogruppo piduista per la sua azione “sul campo”. Ricompensato col ruolo di conduttore di “Vivere meglio” in onda ogni sabato mattina su Rete4, fu lui che presentò a Gelli Maurizio Costanzo, autore della prima intervista che il Venerabile rilasciò al Corriere il 5 ottobre 1980 per uscire allo scoperto e contrastare i crescenti sospetti dell’esistenza di una Loggia massonica coperta, il servile Roberto Gervaso proveniente dal “Resto del Carlino” assunto dal Corriere con contratto di favore, Paolo Mosca, il democristiano Adolfo Sarti, l’allora direttore del TG1 Francesco Colombo, il direttore del quotidiano fiorentino “La Nazione” Alberto Sensini e l’allora socialista Fabrizio Cicchitto, tuttora deputato del partito del Mafionano, a sua volta presentato a Gelli per intercessione del “professore”.

Trifone Trecca, dopo lo scandalo della Loggia scoppiato nel 1981, negò alla Commissione Parlamentare d’inchiesta il suo ruolo di capogruppo nella Loggia e sminuì le sue funzioni. Collaboratore di alcune testate “Rizzoli” Trecca, dopo la nomina a direttore di Di Bella, venne ingaggiato dal Corriere come “esperto di problemi militari” con un vantaggioso contratto di collaborazione. Da quel momento al Corriere diventò importante appoggiare il mondo militare: quando il piduista Giovanni Torrisi fu nominato Capo di Stato maggiore della Difesa ebbe grande risalto sul Corriere con un mega articolo di Trecca in prima pagina. Nel 1980 durante i soccorsi del terremoto in Irpinia, il Corriere esaltò l’operato dei generali ribadendo “l’urgenza di rafforzare il ruolo”.

Silvio Berlusconi nonostante fosse già  editore del “Giornale nuovo” a partire dal 1978 cominciò a scrivere articoli di politica economica sulla prima pagina del Corriere con titoli tipo “Un piano per l’industria che darà  pochi frutti” “L’autarchia é un boomerang” “Programmazione e sistemi bancari”.
In quel periodo il quotidiano di Rizzoli manifestò grande sensibilità  per l’emittenza televisiva privata che era agli albori. Guarda caso lo stesso periodo in cui Berlusconi era in procinto di avviare le sue scorribande nell’etere pubblico e di assaltare il monopolio Rai come stabilito dal Piano di rinascita.
Il rampante Berlusconi era legato sia alla destra che a Bettino Craxi, sua anima guida nella diffusione dei ripetitori televisivi del biscione in tutta Italia.

Tutto ciò per ricordare che il controllo massonico sui mass media é roba che si protrae indisturbata da ormai un trentennio.
L’importante, ora, é che ci rendiamo conto e cominciando a conoscere la storia di politici e conduttori televisivi ancora in attività , possiamo essere liberi di sapere e di pensare con la nostra testa.
Diffondiamo la Rete.

22 pensiero su “Fabrizio “vive meglio” da ribaltato”
  1. Cito: “L’importante, ora, é che ci rendiamo conto e cominciando a conoscere la storia di politici e conduttori televisivi ancora in attività , possiamo essere liberi di sapere e di pensare con la nostra testa.”

    L’unica cosa che possiamo ancora fare é questa, usare la nostra libertà  di pensiero il meglio possibile, e cercare la rete per trovarci e riunirci.

  2. Mh vicino!io sono stato due mesi a londra, sono tornato per una buona opportunità  di lavoro( anche se a giugno finirà ), molto probabilmente a settembre ritornerò, anche se mi fa un pò paura la “gavetta”.
    In bocca al lupo

  3. A Napoli vanno a fuoco 2 campi nomadi, a Castelvolturno un proprietario di bar ha ammazzato un rapinatore.

    La giustizia fai da te, almeno sparge una luce di speranza verso la rivoluzione…se non altro per illuminare il mare variegato di monnezza che ci sommerge e delizia i nostri sensi con il suo inconfondibile profumo primaverile.

  4. ore 21,40 c’era ancora il TG4 che stava trasmettendo il discorso del MAFIOSO per intero…Questa é democrazia… NON ce che dire!!!
    Rotondi dice che é nata la III repubblica, dopo lo sfascio delle dueprecedenti, ma si é dimenticato dei precedenti 3 governi di Arcore, ma forse il passato NON conta, quando gli pare!!!

    VAFFANCULO ROTONDI, SEI UNA MARIONETTA!!!

  5. @ Luigi!
    à‰ vero, la P2 esistava già , ma si chiamava “Propaganda” dal 1895 e la P2 non é altro che la Propaganda 2 istituita nel 1971 da Licio Gelli appunto!

  6. Inquadrare chi era della loggi P2 é facile, si dovrebbe cercare di capire le nuove leve, chi prenderà  il posto di chi. Sinceramente Trecca ha la lo stesso peso politico e sociale di mia nonna… ma il nuovo Trecca chi é? prevenire é meglio che curare.

  7. Ma perché si parla di progetto di Gelli quando la P2 faceva parte del Grande Oriente e probabilmente lui era solo uno degli esecutori?
    Lui stesso in alcune interviste (per quanto ci si possa fidare)dice che la P2 esisteva già  prima che lui iniziasse a gestirla.

  8. Peccato che la maggior parte degli Italiani sono all’oscuro della P2, non l’hanno neanche mai sentita nominare e questo é dovuto al fatto che in Italia NON Cé LIBERTà  D’INFORMAZIONE!

  9. “SAPERE E POTERE” dobbiamo diffondere e far sapere il piu possibile quelle che la casta a zittito per tutti questi anni!!
    Grazie Daniele grazie di cuore!!
    Gionata Dublino

  10. @Sebastiano

    Che c’é di così scandaloso nel trasferimento della Forleo?

    In Italia la magistratura (come tutto il resto della sudditanza) é assoggettata al regime tant’é che l’organo di “vigilanza e di garanzia” dei magistrati, il CSM, é nominato dagli uomini del regime stesso e presieduto dal rappresentante del regime, anche lui a sua volta eletto dal regime.

    Come può dunque un magistrato essere COMPATIBILE con qualunque inchiesta tocchi il regime se il regime é quello che elegge l’organo di controllo sui magistrati?

    Si ritorna sempre allo stesso punto:
    Un carabiniere che esegue gli ordini del regime é diverso da Kesselring e Priebke che pure eseguivano ordini del regime?

    Ala luce di questa questione, qualunque articolo é di scarsa rilevanza, anche quello su Travaglio-Schifani.

    O ve ne fujite, come ho fatto io o vi armate e combattete.

  11. Ciao Daniele,
    permettimi di farti una critica per il post di oggi.Francamente di aspettavo parlassi della scandalosa sentenza nei confronti della Forleo.Credo bisogni mobilitarsi il più possibile per cercare di dare tutto il sostegno possibile a quelle poche persone che provano a portare un pò di democrazia in questo paese.Ho letto molto sulle vicende riguardanti le indagini della Forleo e francamente credo che la sentenza sia ancora più inquietante di quella di De Magistris. Chiedo inoltre se c’é qualcuno che ha voglia di fare una qualche mobilitazione per farle sentire almeno un pò di quel rispetto che le é dovuto.
    Saluti a tutti

  12. Il progetto completo di Gelli andava ben oltre e prevedeva non solo un mutamento della forma istituzionale, ma la conquista del potere atraverso il controlo della stampa, dei partiti e della magistratura, il dominio della televisione pubblica e l’avvio di una rete di televiosioni private al servizio della “causa”, obbiettivo raggiunto da Silvio Berlusconi.
    (Tratto di articolo estratto da Focus Storia).

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