Il rapporto del Corecom Lombardia denuncia la crisi crescente in cui versano le televisioni pubbliche e private.
Nonostante il comparto delle telecomunicazioni italiane sia elogiato dalla Commissione europea, che infatti colloca l’Italia leader nella telefonia mobile e nell’unbundling, oltre che evidenziare l’importanza delle misure adottate dall’Autorità  che hanno, tra l’altro, consentito la riduzione dei prezzi di terminazione mobile e uno sviluppo della banda larga superiore a quello della media degli altri Paesi europei, l’Italia non ha ancora attuato politiche industriali adeguate all’esponenziale crescita di richiesta di servizi multimediali come quelli per l’accessibilità  ad Internet.
I cybernauti italiani hanno ormai sfondato il muro dei 30 milioni, nonostante la banda larga in Italia sia ancora appannaggio di poche grandi città .
Il Documento di programmazione economico finanziaria presentato dal Governo in Parlamento, afferma che la diffusione a livello di massa delle nuove tecnologie digitali é un fattore indispensabile per la modernizzazione del Paese, e che a questo fine saranno adottate misure volte a promuovere lo sviluppo delle connessioni in banda larga e a contrastare il digital divide.
Per il resto, il quadro dei bilanci delle televisioni é triste.
Il rapporto dice chiaramente che le emittenti private sopravvivono grazie ai finanziamenti pubblici dell’editoria e che l’unico mezzo che registra ripresa in ascolti e pubblicità  é la radio.
Nel rapporto, ovviamente, non si trovano indicazioni riferibili all’utilizzo di internet.
Del resto dovrebbe sorgere spontanea la domanda, e quindi la risposta, su dove si rifugiano quegli italiani che non guardano più la televisione!
Ecco che il nodo viene al pettine: se un’azienda editoriale non é in grado di sopravvivere significa che ha sbagliato impostazione. Perché lo Stato deve finanziarla?
QUI trovate il prospetto dei contributi pubblici erogati ai giornali nel 2003.
Nell’elenco, tra gli altri appaiono come cooperative il “Nuovo Campanile” di Clemente Mastella e “Il Foglio” di Giuliano Ferrara.
Rimane un mistero il metodo di assegnazione, ben lungi da meriti o prestigio professionale.
Non a caso se si chiudessero i rubinetti dei finanziamenti, tutto tornerebbe ad una sana normalità . Vivrebbe di giornalismo chi lo merita.
QUI trovate i contributi erogati nel 2005.
QUI i contributi erogati per le testate che “teletrasmettono” all’estero.
Sotto uno stralcio di trasmissione di ieri in cui accenno a Ciarrapico e alle milionarie prebende pagate di tasca nostra per i suoi giornaletti.
Ringrazio Luca Valsecchi di Studio 1 per la sua pazienza che mi permette di poter rimettere i video online.

13 pensiero su “V2-Day per chiudere i rubinetti”
  1. Sig martinelli la mia risposta al suo poster ,togliere i finanziamenti ia giornali politici e un dovere verso gli italiani ed e anche l’unico
    mezzo per una informazione più corretta ,se vogliono se li pagassero con
    i loro soldi, basterebbe togliere quei finanziamenti per pagare una
    finanziaria, e come ogni tanto ripeto ci sono famiglie che hanno
    difficoltà  a mettere insieme il pranzo con la cena, invece le nostre tasse ,sia per giornali dei politici sia il costo della politica sia per i stipendi
    per politici,sia per tante altre cose inutili,che non cito, la tasse che paghiamo vonno quasi solo investite nella politica,finirà  un giono?.

  2. riguardo al finanziamento alla carta stampata credo non sia però neanche da fare passare in secondo piano la questione ambientale.
    quintali di carta stampata non letta rimane in giacenza ogni giorno solo nelle stazioni della metropolitana.
    e penso che la rimozione e lo smaltimento degli stessi comporti un costo non certo esiguo.
    mi sembra un po’ come se usassero i nostri soldi per creare ogni giorno un piccolo disastro ecologico col pretesto di finanziare l,informazione,
    e poi ce ne chiedano ancora per porre rimedio al disastro stesso.
    vi segnalo giovedì a brescia il convegno rifiuti zero, alle 20’30,credo sia interessante…dovrebbe esserci il link da qualche parte sul blog di beppe grillo.
    ciao

  3. E’ stato fatto un rapporto, di quanto i singoli
    giornali, prendono per ogni copia stampata?
    Daniele, affronta anche la situazione che sta
    vivendo, Paolo Barnard, ex giornalista di ” REPORT “.

  4. Grazie Daniele per avere postato quest altro prezioso video. Mi piace il tuo modo di esprimerti, chiaro e diretto.
    Mai come oggi la campagna elettorale é stata talmente banale da essere proprio ridicola, pedante e noiosa forse peggio del grande fratello.
    E’penoso facendo zapping ad ogni ora trovarsi questi gibboni griffati rantolare in ogni trasmissione ciance grottesche al punto che non riescono quasi più a guardare nella telecamera. Ieri al tg2 don silvio corleone guardava in faccia il barbuto giornalista all impiedi che quasi sbavava , tremava e sembrava adorante davanti al faraone nano che dallo scranno delirava le solite frasi da venditore di penne false. Ignobile, ho avuto un moto di nausea per quel barbuto servo che pareva da un momento all altro stesse per inchinarsi a baciargli le zampe. Mi chiedo come non se ne accorga la gente di questa patetica farsa quotidiana.
    Mi consolo on line cercando i fatti che sono spariti dai mezzi di distruz..comunicazione di massa.
    Saluti

  5. Daniele,piu’ si avvicina il secondo V-day,piu’ la gente ne parla.
    Ormai il dado e’ tratto,e nonostante i mezzi di disinformazione di massa tentino di tenerci buoni,la notizia bene o male si e’ sparsa.
    Solo una cosa:Beppe Grillo dice che le firme raccolte con il V-day di Bologna per l’iniziativa di legge popolare per impedire ai condannati di presentarsi alle elezioni,un limite di 2 legislature e la possibilita’ di scelta del candidato,giacciono nello scantinato del Senato.
    Spero che stia scherzando,e spero che la proposta di legge vada avanti.
    Se si riuscisse ad ottenere qualche buon risultato,ci sarebbe speranza per la democrazia in Italia!
    A proposito:Ti faccio ancora i complimenti per il post di ieri.Non tutti parlano del signoraggio ed e’ un bene che tu ne abbia parlato.L’iniziativa SCEC deve essere sostenuta e magari proposta su tutto il territorio nazionale.
    Grazie ancora e tienici informati.
    Un saluto
    Fabrizio

  6. Mannaggia Daniele,
    i tuoi articoli sul Blog sono meravigliosi e preziosi ma…
    quanto mi piacerebbe vederti sull’Espresso di Studio Uno più spesso.
    Purtroppo mi trovo a 500 km di distanza…
    Che peccato !

  7. V2-DAY 25 aprile
    libera informazione in libero Stato.
    ———————————————-

    1) abolizione dell’ordine dei giornalisti

    2) abolizione del finanziamento pubblico all’editoria

    3) abolizione della legge Gasparri

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