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Beppe Grillo ha appena pubblicato un post sulle liste civiche che potrebbe dare inizio ad un cambio epocale più incisivo e cosciente di quello che si crebbe aver dato nell’era di Tangentopoli.
Intanto perché nel ’92 ci fu sorpresa nel capire che tutta la classe politica, dal pentapartito al paesino, c’era corruzione e infatti fu proprio quel periodo che diede la mazzata finale agli ideali storici dei partiti.
Oggi, dopo 15 anni, la sorpresa é divenuta consapevolezza passiva del “sappiamo che é così” oppure “se vuoi arrivare a certi livelli devi scendere a compromessi…” e frasi di questo tenore senza la piena consapevolezza fra il popolo di “Forum” e di “Sipario” che internet é il vero leader di un nuovo modo di intendere la politica e la società .
Quanto a Grillo che si serve solo della rete per diffondere le sue intenzioni, detta i requisiti che i candidati devono avere per le liste civiche: fedina penale pulita, poca o nulla esperienza in politica, niente condanne o inquisizioni in corso e residenza in zona di candidatura.
Internet collante di un enorme pacifico popolo di rivoluzionari sovrani col comune obiettivo di spazzare come foglie morte giornali e tv generalisti bugiardi con i loro politici di quota al seguito.
Il popolo internettiano senza censure e senza paura si unisce contro una casta di corrotti e di pagliacci, oltre che di mantenuti: prepariamoci a sentirne delle belle perché credo che la battaglia non sarà  semplice contro i colleghi giornalisti che edulcoreranno il senso di questa iniziativa.
Pagati dai partiti avranno tutto il tempo di pensare a quali diavolerie scrivere pur di infangare quella che Beppe Grillo chiama correttamente “democrazia partecipativa”.
Un comico che si fa beffe dei politici con un blog nel quale il numero dei commenti aumenta vertiginosamente da fare invidia al tabellone delle offerte di 30 ore per la vita, ha già  procurato notti insonni ai demagoghi del partito democratico e agli estensori dell’agenda politica!
Ad ogni refresh di pagina arrivano le sensazioni di un popolo vero che traduce in parole le “dritte” del loro beniamino di piazze e teatri.
Patetici quelli che criticano Grillo perché si fa pagare alle serate! Quegli stolti non hanno capito che i loro soldi, tramite il partito piduista di Berlusconi vanno nelle tasche dei Mughini, Ferrara, Feltri, Facci e faune simili foraggiati per scrivere castronerie su tutti i fronti, ivi compreso quello sulla consistenza e la qualità  del popolo della rete.
State finendo tutti! Io sono uno dei tanti giornalisti non raccomandati che gode nel vivere questo periodo di transizione per vedervi affondare! Farete la fine che vi meritate, voi e i vostri capi partito! I tempi stringono…
Viva inernet! Viva la democrazia! Viva la meritocrazia! Viva la pluralità ! Mi sembra di vivere nella Romania di Ceausescu prima dell’esecuzione.

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