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Eluana Englaro da quasi 16 anni vive alimentata artificialmente da una macchina in seguito ad un terribile incidente stradale accaduto nel 1992 dal quale non si é mai ripresa.
Il papà  Beppino si batte da anni per rispettare quella che definisce “una volontà  espressa da Eluana”: non vivere artificialmente qualora la vita le avesse riservato un destino tanto crudele come poi le é effettivamente toccato. 
In Italia non esistono leggi che consentano di lasciarci scegliere se vivere o morire.
Il vuoto legislativo che pesa come un macigno sulla coscienza di chi deve decidere sull’altrui sorte, per ora non ci garantisce la libertà  di decidere cosa fare della nostra esistenza qualora fossimo nelle condizioni di non poterlo più esprimere, come nel caso di un coma o di uno stato di vita artificiale per mezzo di macchine.
Ebbene, mentre Beppino Englaro attende da 11 anni che un tribunale lo apra alle volontà  di Eluana espresse quand’era una bella ragazza piena di vita, il sostituto procuratore generale Giacomo Caliendo della Cassazione del tribunale di Roma ha avanzato alla corte dei giudici la richiesta di continuare ad alimentarla artificialmente col divieto ai medici di sospenderle il trattamento nutrizionale.
La sentenza definitiva sulla sorte di Eluana sarà  emessa entro 60 giorni.
Nell’attesa Beppino Englaro ha accettato il mio invito, é venuto in trasmissione per raccontare il suo dramma di padre e di essere umano, unito a quello di una mancanza di leggi in materia.
Ecco il video.

Un pensiero su “Il dramma di Eluana”
  1. Ma sono incredibili, forzano a vivere delle persone che vedrebbero nella morte la liberazione e poi se ne battono le balle dei poveri e dei barboni che vivono per le strade, che rischiano di morire di freddo e di malattia. Ma non e’ un tantino strano ?

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