nichi vendola

Povero Vendola, l’abbiamo sentito ultimamente dire che tornerà a semplice militante di partito per “ritrovare l’allegria“. Il capo di SEL, Sinistra ecologia libertà, l’allegria l’avrà senz’altro ritrovata: ha appena incassato 199 mila euro di liquidazione in barba al decreto di spending review varato dal governo Monti, che imponeva i tagli “ma solo dal 1 gennaio 2013“. Nichi, infatti, riscuote la succulenta liquidazione per le cariche di governatore della Puglia ricoperte fino al 31 dicembre 2012. Vendola chiude così la sua “povera” opera di politico. Mai come ora sarebbe utile il politometro del Movimento 5 stelle per fare i conti in tasca ai politici in carriera, tipo Nichi, che si sono arricchiti a suon di poltrone. Quanto ha guadagnato Vendola da politico? A occhio e croce, considerando i 14 anni da deputato comunista (dal 1992 al 2005) e i dieci anni da governatore della Puglia, possiamo sommare, grosso modo, poco oltre 2 milioni di euro in parlamento, ad almeno altri 3 milioni da governatore, per un totale di 5 milioni di euro. Niente male per stare in poltrona 25 anni da comunista! Del resto, quale normale lavoro avrebbe reso così tanto? Poi, certo, lui ha avuto modo in più occasioni di scagliarsi contro la cosiddetta casta. Nel 2010, promettendo di ridurre i consiglieri regionali in Puglia, dichiarava di non percepire 45 mila euro all’anno per abbassamento dell’indennità di mandato (non dello stipendio). Dicendosi non più ricco del governatore californiano Schwarzenegger, da buon comunista viveva comodamente con “meno di 80 mila euro all’anno», in quanto dei «14 mila euro netti al mese, lascio 5000 euro al mio partito, Sinistra ecologia e libertà». O meglio, Sinistra economia liquidità, visto che con i 199 mila euro finali, Vendola ha praticamente recuperato quei 5 mila euro dati al partito negli ultimi 5 anni di governatore. Non ci ha rinunciato. Li ha chiesti e li ha ottenuti. Per il resto, Vendola, da buon furbetto, non ha “narrato”, lo “sgancio” dagli stipendi del Senato dei suoi consiglieri, che con una leggina regionale ad hoc hanno evitato il taglio degli stipendi imposto dal governo Monti. Il narratore Vendola ha vinto la seconda campagna elettorale spendendo “solo” 400 mila euro a fronte dei 6 milioni spesi dal candidato di centrodestra Rocco Palese. Salvo però non rinunciare ai succulenti rimborsi con soldi pubblici e farsi bello nel tentare di aumentare gli assessori dicendo «basta ai furbetti del rimborsino». Nemmeno di fronte al pre-dissesto delle casse della Regione Puglia, che nel 2010 con Vendola rieletto governatore, pagava le bollette e i formitori col contagocce, mentre lui, Nichi, andava in missione istituzionale a Shanghai e trovava 120 milioni di euro da dare alla fondazione San Raffaele di Don Verzè al grido di “grillini demiurghi“. Alla fine, per questo comunista figlio di una casalinga e di un impiegato alle poste, è andata bene. L’allegria, siamo certi, Nichi ce l’avrà eccome…

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